A ridosso di Napoli c’è un piccolo pezzo di paradiso. Il napoletano è una zona molto cementificata, urbanizzazioni selvagge a più riprese hanno fatto a pezzi un territorio ricco di natura e arte. In mezzo a tanto cemento a un certo punto ci s’imbatte in un cratere spento, che è circondato da una recinzione borbonica.

Si supera l’ingresso e dopo qualche metro c’è un’esplosione di natura, alberi a destra e a sinistra e guardando verso il basso si vede un’area ricoperta di verde dove si scorgono anche dei laghetti. Il tempo pare andare indietro nel passato primordiale, non palazzi, ma un’area rigogliosa di natura, non chiasso frenetico, ma voci del bosco. Stiamo parlando dell’Oasi degli Astroni, poco lontano da Napoli, precisamente a Pozzuoli, area gestita dal WWF.

astroni_1Aspetti geologici e morfologi
Gli Astroni sono un cratere spento, ubicato nell’aerea dei Campi Flegrei, area formatasi a seguito di tante attività vulcaniche. Il distretto vulcanico dove è situata la riserva è stato generato da sette eruzioni successive, ascrivibili tra 4100 e 3800 anni fa. L’area si estende per 250 ettari, ha una forma ovoidale e il perimetro che delimita l’oasi è di circa sei chilometri. La punta più bassa della riserva è a 9 metri slm mentre la più alta è Sperone di Torre Nocera ed è a 261 metri slm.
Nella parte inferiore del cratere ci sono tre piccoli rilievi costituiti da scorie vulcaniche: “colle dell’Imperatrice” (76 m s.l.m.), “colle della Rotondella” (59 m s.l.m.) e i “Pagliaroni” (17 m s.l.m.).
Alla base del cratere ci sono tre bei “laghetti” che ospitano tanti animali. Sono molto piccoli, ma molto carini, sono privi di sorgenti e sono alimentati dalle falde acquifere sottostanti. Sono denominati: “lago Grande”, “Cofaniello piccolo” e “Cofaniello grande”.

Notizie Storiche
Nel XV secolo gli Astroni erano una riserva reale di caccia, istituita da Alfonso d’Aragona. Nel ‘700 Carlo III di Borbone fece eseguire vari lavori nella riserva: edificare due torri di guardia, un muro di cinta per tutto il perimetro (che ne ha permesso fino ad oggi la sua protezione) e la costruzione di un casino di caccia che fu chiamato “la Vaccheria”.
Dal 1987 la riserva è tutelata dal WWF.

Flora
Nella riserva degli Astroni è presente l’ultimo bosco dell’antico manto forestale che ricopriva tutta la provincia di Napoli. Nel cratere vi è un singolare fenomeno chiamato “ inversione vegetazionale” a livello del mare ci sono le specie che normalmente sono presenti in zone collinari, mentre la macchia mediterranea, solitamente presente al livello del mare, è presente nelle parti più alte. Nella parte più bassa dell’oasi sono presenti: farnia, castagno, quercia rossa americana, carpino nero e bianco, carpinella, astroni_2orniello, acero e olmo. Risalendo lungo le pendici troviamo il leccio, e numerosi arbusti della macchia mediterranea (mirto, cisto, erica, corbezzolo, fillirea, alaterno, ginestre, etc.). Sono presenti anche alcuni cespugli di agrifoglio, diventati rarissimi nella zona dei Campi Flegrei, forse negli Astroni è ubicata l’ultima testimonianza di questa specie. Ci sono anche diversi alberi secolari, tra questi tre farnie e due lecci di 300 anni di età.

Fauna
I tre laghetti sono un importante tappa per gli uccelli migratori (l’area intorno è molto urbanizzata). Trovano ristoro e rifugio l’airone rosso, il falco di palude, il martin pescatore, l’alzavola e la marzaiola. Importantissima è la nidificazione della moretta tabaccata, un’anatra particolarmente minacciata di estinzione. Sono presenti anche, altri uccelli come la folaga, la gallinella d’acqua, il tuffetto; nell’oasi ci sono anche anfibi e rettili tra cui la rana verde e la natrice dal collare. Nell’habitat forestale sono presenti la astroni_3ghiandaia, il colombaccio, il merlo, il pettirosso, l’allocco, il gheppio, lo sparviere e la poiana. Ci sono molti esemplari di picchio rosso maggiore e di picchio verde. Dal 1997 è presente una coppia di falchi pellegrini che nidifica nella riserva. Ci sono anche alcuni mammiferi tra cui: la volpe, la donnola, il ghiro, il topo quercino, il moscardino, la talpa e altri.

Ingresso
Per accedere è previsto un biglietto di € 5,00/adulto e di € 3,00 per i minori, da 6 a 14 anni, e per le persone sopra i 65 anni. I bambini sotto ai 6 anni e le persone diversamente abili entrano gratuitamente. Per gruppi di almeno dieci persone il costo del biglietto d’ingresso è di € 3,00/cad.
I soci WWF, in regola con l’iscrizione, entrano gratuitamente.

Visite guidate
: tutti i giorni, ma solo su prenotazione e per gruppi di almeno dieci persone. La durata della visita guidata è di due ore e mezza circa.
Il costo del biglietto d’ingresso, più la visita guidata, è di € 6,00/persona.
I soci WWF, in regola con l’iscrizione, pagano € 3,00/persona.
E’ presente anche un importante centro di educazione ambientale, il C.E.A. rivolto in particolare alle scuole. Il C.E.A. dispone di strutture e di attrezzature che offrono ai visitatori la possibilità di svolgere esperienze di laboratorio, osservazioni al microscopio di reperti animali, vegetali e minerali, e di una biblioteca-videoteca fornita di oltre 1500 testi per lo svolgimento di attività di ricerca e documentazione su temi ambientali.

Riserva Naturale “Cratere degli Astroni” – OASI WWF
Via Agnano Astroni, 468 – 80125 Napoli
Telefono         081 588 37 20
Fax                  081 588 12 55
e-mail              oasiastroni@wwf.it

P.S. Le foto sono state gentilmente concesse dai volontari del WWF, tra cui V. Cavaliere

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