Spruzzi di fuoco si lanciano verso il cielo, per poi ricadere al suolo e formare canali di lava che scendono verso valle. Il vulcano Etna, detto “la Montagna di Fuoco” è di nuovo in eruzione, fenomeno che si ripete tante volte nel corso dell’anno e che si protrae per giorni, mesi. Lo scenario non è mai uguale ed ha intensità diverse, tanto che nel corso di poco tempo le cartine geografiche devono essere ridisegnate per i cambiamenti avvenuti.

Punto di riferimento per tutta l’area catanese e non solo, ha tutte le caratteristiche di una montagna, nel periodo invernale bellissimo è il contrasto tra il bianco della neve e il rosso incandescente della lava. E’ uno spettacolo guardare l’Etna, anche quando non è in eruzione, con i suoi colori di una natura florida che riconquista piano piano le zone che sono state “prigioniere” della lava, ora lunari, dove spiccano banchi lavici e costoni rocciosi, in una varietà di paesaggi davvero affascinanti. L’inizio della storia di questo complesso vulcanico è del Pleistocene medio-inferiore di 600.000 anni fa. E’ il vulcano attivo più alto d’Europa con i suoi 3340 metri e con un perimetro di 135 chilometri.

Ogni anno sono oltre due milioni i visitatori attratti da questo gigante in perenne attività. Per tutelare questo territorio il diciassette marzo del 1987 nasce il Parco dell’Etna, che ha sede a Nicolosi presso il monastero S. Nicolò “ La Rena” ex convento benedettino, un edificio di grande valore storico e architettonico. Il territorio è suddiviso in quattro aree a diversa tutela; nella zona A si limitano al massimo gli interventi umani fino ad arrivare alle zone C e D molto antropizzate dove si prevede uno sviluppo compatibile con l’ambiente. Il Parco si estende per 59.000 ettari, e nel suo perimetro insistono venti comuni con una popolazione di circa 250.000 abitanti.

Fauna
Quando si pensa ad un vulcano, non s’immagina che ci siano anche forme di vita, invece è un territorio ricco di animali. Sono numerosi i rapaci diurni che vivono nel Parco: lo sparviero, la poiana, il gheppio, il falco pellegrino; tra i rapaci notturni il barbagianni, l’allocco, il gufo comune e l’assiolo. I maestosi aironi, anatre e altri uccelli acquatici si possono osservare nel lago Gurrida, unica distesa d’acqua dell’aerea montana etnea. Nelle zone boscose è possibile vedere la variopinta ghiandaia, il colombo selvatico e la coturnice e poi tanti uccelli canori, le cince, le silvie, il cuculo e tanti altri. La popolazione dei mammiferi è nutrita: l’istrice, la volpe, il gatto selvatico, la martora, il coniglio, la lepre, la donnola, il riccio, il ghiro, il guercino e varie specie di pipistrelli. Ci sono anche vari rettili, tra cui il ramarro e la lucertola e vari tipi di serpenti tra cui la vipera. Il mondo degli insetti è molto rappresentato con farfalle, grilli, cavallette, cicale, api, ragni.

Flora del Parco
La vegetazione del parco è varia e ricca, partendo dalle zone più basse ci sono i vigneti, i noccioleti e ancora boschi di querce, pometi e castagni. Intorno ai 2.000 metri troviamo il faggio e la betulla. Troviamo varie piante etnee, come il senecio, la viola e il cerastio. Sopra i 3000 metri sino alla sommità si stende il deserto vulcanico, dove nessuna forma vegetale può vivere.  

Agricoltura e allevamento
Il terreno particolarmente fertile ha da sempre dato ai contadini dell’Etna una varietà e una qualità di prodotti agricoli di eccellenza. Sono dieci i prodotti che L’Ente Parco evidenzia con orgoglio : Il pistacchio verde di Bronte, il ciliegino dell’Etna (IGP), Il fico d’India dell’Etna (DOP), la fragola di Maletto, il pero, la mela cola e la mela gelato cola dell’Etna, l’olio monte Etna (DOP), i funghi monte Etna, il Vino Etna (DOC) e il pecorino dell’Etna (DOP), figlio della grande tradizione tipica della Sicilia di allevamento delle pecore. I funghi sono di numerose varietà e specie, in particolare spicca il saporito porcino dell’Etna. I vini sono di varie tipologie: rosso, rosato bianco e rosato superiore, tutti ricavati da vitigni autoctoni. Il pistacchio sull’Etna viene lavorato in tanti modi e si può trovare negli arancini, nelle creme, nei gelati, nelle granite e in tanti altri prodotti… non ci sono limiti alla fantasia degli abitanti di questo territorio. Particolarmente buone sono le pizze al pistacchio e ogni locale ha la sua ricetta, una più gustosa dell’altra. Ci vorrebbero pagine e pagine per descrivere questi prodotti poiché la tradizione secolare dell’agricoltura e dell’allevamento ha peculiarità di grande importanza nel territorio nazionale.

Itinerari
Il parco nel suo sito propone nove itinerari che vanno da un’ora (a cinque) di camminata, di grande facilità o più impegnativi. Il sentiero del Germoplasma è percorribile anche da persone diversamente abili (in sedia a rotelle e non vedenti). Per chi vuole immergersi nella storia, nelle tradizioni, nella natura dell’Etna le proposte d’itinerario vanno da due a sette giorni. All’insegna della scoperta delle sagre, delle feste religiose, del birdwatching, del barocco, dei castelli e … tante altre proposte molto accattivanti.

Le Formazioni vulcaniche
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Fra i coni avventizi dell’Etna, quello della Montagnola è uno dei più maestosi, esso si innalza a sud dal Cratere Centrale sull’alto versante meridionale a quota 2.500 metri, in seguito all’eruzione del 1763.
I Monti Silvestri si sono formati a seguito dell’eruzione del 1892, lungo una frattura radiale sulla quale si sono formati cinque coni eruttivi.
Fra il Monte Silvestri Superiore e quello immediatamente sotto il Monte Silvestri Inferiore, passa la strada che da Zafferana e Nicolosi porta al piazzale del Rifugio Sapienza, meta di tutti i visitatori che si recano sul versante sud dell’Etna.
I Crateri Sommitali sono costituiti dal Cratere Centrale, al suo interno anche la Bocca Nuova (1945); dal Cratere di Nord Est (1911) e dal Cratere di Sud Est (1971). L’altezza del Vulcano è di circa 3.340 metri sul livello del mare.
All’interno del territorio del Parco si trovano oltre 200 Grotte di scorrimento lavico. Note sin dall’antichità, sono state utilizzate come luoghi sacri e di sepoltura, come riparo o luoghi destinati per accumulare la neve, all’epoca unico sistema per combattere la calura estiva. Tra le più rinomate troviamo: la grotta dei Lamponi, dei Tre Livelli, del Gelo, delle Palombe. La grotta del Gelo è la cavità vulcanica più conosciuta e nel suo interno ci sono spettacolari formazioni di ghiaccio.

La Valle del Bove è un enorme catino posto sul versante est del vulcano che è sorto dal collasso dell’originario apparato craterico, misura circa 7 chilometri per 5 chilometri di grandezza, con pareti che arrivano sino a 1.000 metri di altezza.
La notte tra il 13 e il 14 dicembre 1991, a una quota di 2.400 metri, nella parete della Valle si è aperta una bocca eruttiva che ha dato luogo a una colata lavica che è durata sino al 1993. E’ la zona naturalistica più importante di tutto il territorio del Parco. (Informazioni tratte dal sito del Parco http://www.parks.it/parco.etna/index.php )

Il soggiorno nel Parco
Nel sito dell’Ente Parco sono indicati ben 222 luoghi di pernottamento tra Bed & Breakfast e agriturismo, dislocati in vari comuni.

Per maggiori informazioni andare nel sito
http://www.parks.it/ nella sezione Sicilia, dove si trova la parte dedicata al Parco dell’Etna o telefonare al numero 095821111 di mattina, esclusi sabato e domenica.

Foto Archivio Parco dell’Etna.
Si ringrazia per la disponibilità Gaetano Perricone dell’Ufficio Stampa del Parco dell’Etna

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