L’abitudine di effettuare pagamenti per il tramite di dispositivi elettonici è sempre più consolidata nella nostra società e molte attività commerciali si sono adattate a questa tendenza, consentendo sempre più spesso di concludere un acquisto strisciando una carta. Il fatto, poi, di aver a disposizione un buon numero di alternative, consente al consumatore di confrontare le carte di credito più vantaggiose e selezionare la più rispondente alle proprie esigenze, lasciandosi alle spalle molti dei vincoli legati al denaro contante.

L’evoluzione però non si arresta qui: probabilmente arriveremo ad un punto in cui le stesse carte risulteranno obsolete in quanto, molti operatori di telefonia puntano ad offrire ai loro utenti una gamma di servizi sempre più articolata, inclusa l’introduzione di Sim che supportano il sistema Nfc, una tecnologia che permette di effettuare pagamenti tramite i dispositivi mobili.

 A dicembre, in anteprima a Milano, Poste Mobile introdurrà il servizio Nfc abbinato a una ricaricabile Postepay, così come Intesa Sanpaolo, che ha deciso di affidarsi a Telecom Italia e a Nòverca per la diffusione delle sue offerte. A partire da gennaio si aggiungerà Vodafone, che avrà sim associate alla carta di credito prepagata Smartpass.

Anche le banche si sono attivate per siglare diversi accordi: Bnl con Vodafone e 3 Italia, Cartasì con Telecom e Vodafone; Intesa Sanpaolo, inoltre, sta studiando lo sviluppo di una app dedicata, compatibile con tutti i gestori, da proporre in alternativa alla sim speciale con l’intenzione di associare una carta bancomat.

Tutte le sperimentazioni del servizio stanno avvenendo tra operatori telefonici e vari istituti bancari ed erogatori di servizi, con l’obiettivo di inserire sulla sim, oltre alle opzioni di pagamento con carta di credito, dati relativi alla sottoscrizione di un abbonamento o di singoli biglietti di viaggio legati ai servizi di mobilità urbana e non.

La possibilità di usufruire di una piattaforma tecnica sviluppata e condivisa dai maggiori gestori telefonici nazionali (Tim, Vodafone, Wind, Tre e Poste Mobile) è un’ulteriore garanzia di sicurezza che dovrebbe invogliare sempre più aziende a investire nel servizio Nfc, per raggiungere con semplicità una clientela sempre più ampia.

A differenza degli Stati Uniti, che hanno scelto di sviluppare il sistema Nfc archiviando i dati degli utenti nelle applicazioni dei cellulari, in Italia e più in generale in Europa, si privilegia il sistema di salvataggio delle informazioni sensibili sulle sim, che saranno offerte senza alcun costo aggiuntivo e necessità di cambiare numero a chi ha uno smartphone con chip nfc, in grado di trasmettere i dati a corto raggio.

Gli operatori hanno stimato che entro la fine del 2013 l’80% degli smartphone sarà dotato di questo sistema, utilizzabile tramite i 150 mila Pos contactless che verranno installati negli esercizi commerciali.

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