Dei fiori è stata sempre ammirata la bellezza, che fa di essi le gemme del mondo vegetale. Nella sua Phytognomica lo scienziato e occultista del ‘600 Giovanni Battista Della Porta afferma: Respondet flos oculo, cioè il fiore corrisponde all’occhio.

E spiega osservando che l’occhio è tra le parti più belle del corpo umano. La bellezza, d’altra parte, è facilmente ricollegabile all’amore che, con i fiori, ha senza dubbio a che fare. L’arco di Kama, il dio indù dell’amore e del desiderio, non lancia frecce, ma fiori. Gli innamorati di tutti i tempi e di tutti i paesi hanno adottato i fiori come messaggeri d’amore. All’amore, poi, sono legate la generazione e la fecondità. E anche qui intervengono i fiori. Quante volte la rosa è stata paragonata alla femminilità? Così come il loto e la ninfea? I fiori, del resto, sono gli organi sessuali delle piante.

Nell’antica Grecia si raccontava che Eracle bambino, autorizzato da suo padre Zeus, avesse succhiato con tanta violenza le mammelle di Era addormentata (per ottenere l’immortalità) che un po’ di latte si versò, formando in cielo la Via Lattea e, in terra, candidi gigli. E si aggiungeva che Afrodite, gelosa di tanta bianchezza, avesse dotato quei fiori di un enorme pistillo, simile alla verga dell’asino. Abbiamo qui, come si vede, i due organi sessuali, maschile (pistillo) e femminile (corolla). Il calice del fiore, spesso tanto simile a una coppa, in effetti è sovente inteso come il principio passivo, femminile.

Per l’ambiguità propria dei simboli, tuttavia, uno stesso fiore può essere visto come significatore di erotismo e fecondazione e, insieme, di verginità e purezza; è, per esempio,  il caso del giglio: De Gubernatis, nella sua Mythologie des plantes, lo fa attributo di Venere e dei satiri e lo lega, quindi, all’eros e alla fecondità; Huysmans fa riferimento al suo profumo che nulla ha di casto, ma è un effluvio “di miele e pepe, qualcosa di acre e di dolce, di pallido e di forte”. E’ la simbolica delle acque, della Luna, dei sogni. Ma il candore del giglio viene anche riferito, come abbiamo accennato, all’amore puro e sublimato: non a caso questo fiore è dedicato sia alla Vergine Maria sia al casto San Giuseppe).

I fiori, l’amore, la fecondità richiamano facilmente la primavera; e in primavera, dal 28 aprile al 13 maggio, si svolgevano a Roma le Floralie, le feste in onore di Flora, dea della vegetazione ma, soprattutto,  dei fiori. In occasione delle Floralie, infatti, si adornavano le case appunto di fiori, si svolgevano giochi nel Circo Massimo e le ballerine si esibivano nude.

Come si sa, poi, l’amore va spesso di pari passo con la morte. E i fiori, così come sono presenti ai matrimoni, non mancano nei funerali. E’ noto che il crisantemo, dalle nostre parti, è il fiore mortuario per eccellenza, mentre non è così in Estremo Oriente, dove esso si ritiene abbia proprietà che favoriscono la longevità e si pone come simbolo solare. In ambito celtico, del resto, il fiore veniva inteso come richiamo all’instabilità delle creature in continua trasformazione come pure alla non permanenza della bellezza, che presto fugge via.Anemoni, narcisi, asfodeli ornavano le tombe in Grecia e a Roma. E proprio nel mondo romano i Mani (le anime dei defunti) venivano onorati con offerte di rose e viole durante apposite celebrazioni. Associato analogicamente alla farfalla, il fiore rappresenta, a volte, l’anima del defunto; e come gran parte degli appartenenti al mondo vegetale, assurge anche a simbolo di immortalità e di rinascita.

Non mancano inoltre i riferimenti magici. E qui è impossibile riferire le migliaia di ricette, di filtri e simili che prevedono l’impiego dei fiori o del loro profumo. E fiori d’ogni genere svolgono funzione incantatrice in innumerevoli fiabe e leggende: fanno aprire porte, fanno innamorare, parlano e danno consigli, appaiono miracolosamente. Ci permettiamo un solo poetico e delicato richiamo: nel Pentamerone del Basile, Marziella ottiene da una buona fata che rose e gelsomini cadano dalla sua bocca quando parla e che gigli e viole sboccino sui suoi passi.

Quanto all’astrologia, ad ogni segno zodiacale possono ricollegarsi, per richiami analogici, moltissimi fiori e piante. Nella prossima “puntata”  ne prenderemo in considerazione,  per ovvii motivi, soltanto dodici, uno per segno. Ma – ricordate – la nostra scelta non è tassativa. E ciascuno di voi, tutto sommato, può ritenere come “suo” fiore quello che più gli piace e che più “sente” affine a sé.

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