Ore 8.25 Cerca un qualsiasi modo per farsi notare. Tra tifoni nelle Filippine, sindaci toscani che imitano Justin Bieber, comici pugliesi che sbancano il box office e comici pugliesi che ridono al telefono pensando di non essere intercettati, il piccolo Giorgio Alessandro Luigi è già stato dimenticato dai media: per questo annuncia che oggi si candiderà alla segreteria del Pd, telefonerà ad Antonio Ligresti e lancerà banane contro il ministro Kyenge.

Ore 10.34.
Guarda fuori dalla finestra. Là dove, fino a qualche mese fa, c’erano centinaia di giornalisti ad attenderlo e osannarlo, ora c’è soltanto il vuoto: nessuno lo degna più di uno sguardo, tutti sembrano averlo dimenticato. Ah no, scusate, questa era per la giornata di Pierluigi Bersani, ho sbagliato.

Ore 10.51
Si fa leggere la mano da una chiromante, che gli predice il futuro: “Sei nato lo stesso giorno di Nina Moric, Marco Maccarini e Piero Ricca. Se riesci a non farti bocciare all’asilo sei già un miracolato”.

Ore 11.22
Presiede i casting per trovare la sua nuova tata. Tre le candidate: Antonella Clerici (che si sa, quando c’è da fare i soldi con i bambini è sempre in prima fila), Rosi Bindi (che tanto è abituata da anni a trattare con gente scalmanata che fa i capricci, piange e deve imparare a camminare da sola) e Rosi Mauro (che ha già esperienza come badante).

Ore 12.45
Riceve la visita di suo zio Harry. “Ma di chi è questo bel faccino? E di chi sono queste belle guanciotte tutte pacioccose? Guarda, guarda, ti ho rubato il nasino”, dice il Royal Baby a Harry.

Ore 12.47
Harry gli regala il biberon di quando era piccolo: una bottiglia di Barolo del ‘77.

Ore 13.34
E’ ora di pranzo: omogeneizzati al caviale con contorno di salsa all’aragosta.

Ore 13.58
Chiama dieci inglesi a caso trovati sulla guida del telefono per bullarsi del fatto che lui non sa ancora camminare ma ha già più soldi di quanti loro potranno averne in tutta la loro vita.

Ore 16.21.
Cerca su Internet qualche informazione relativa alla sua nascita. Scopre che il travaglio di mamma Kate è durato dodici ore (“Oh beh, non è che quello dei lettori degli editoriali di Giuliano Ferrara duri molto meno”, pensa), e che, visto che è stato così lento a nascere, la Ferrari sta già pensando di ingaggiarlo come secondo pilota.

Ore 18.56.
Inizia la sua prima seduta dallo psicanalista. “Vede dottore, il problema non è tanto che ho il pannolino di Dolce e Gabbana, o che ogni mio rigurgitino viene salutato con 25 colpi di cannone. E non è nemmeno che mia zia si chiama Pippa: insomma, sarebbe stato molto peggio se si fosse chiamata Guia o Concita. Dottore, il mio problema è che mia nonna Camilla è veramente ma veramente un cesso”. “Ma anche suo nonno Carlo”. “Sì, però lui ha i soldi”.

Ore 19.42
Riceve le lamentele delle amiche di sua mamma Kate, che si vedono la bacheca di Facebook inondata da sue foto mentre fa il bagnetto e mentre fa la pupù. “Eh, lo so, ma sono sempre meglio di mie foto mentre vengo inseguito sul passeggino da paparazzi in una galleria di Parigi”.

Ore 20.02
Pensa ad alcune frasi per abbordare le ragazze in futuro. “Ehi ciao, sai che due minuti dopo essere nato io ero già Trending Topic su Twitter?”. “Ehi ciao, vuoi vedere la mia collezione di Stati del Commonwealth?”. “Ehi ciao, non mi hai già visto da qualche parte?”.

Ore 21.59
Arrivato a sera stremato, già reclama la Corona. “Con uno spicchio di limone, per favore”.

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