peperoni (Capsicum annum), appartengono alla famiglia delle Solanacee. Originari dell’America Meridionale e delle Antille, nei paesi più caldi la pianta è coltivata come perenne. Venne importato in Europa insieme ad altri frutti e ortaggi che prima del sedicesimo secolo erano del tutto sconosciuti nel vecchio continente.

Si ritiene che la sua primitiva area di origine potrebbe essere il Brasile, ma all’arrivo dei conquistatori era già diffuso anche in America centrale, in moltissime varietà. ll peperone è molto vario nella forma, nel colore e nel sapore: possiamo trovare forme più allungate adatte alla frittura, comunemente chiamati “friggitelli”, forme più tonde, a campana o vagamente quadrangolari. Le dimensioni sono variabili a seconda della varietà. Il colore cambia nella maturazione dal verde al giallo, dal verde al rosso, dal verde allo striato giallo o rosso.

Secondo una leggenda il peperone fu importato in Europa dalla Turchia per mano degli ungheresi. Si dice che l’introduzione e la diffusione del peperone siano dovute ad una giovane contadina ungherese costretta a vivere con la forza nell’harem di un pascià turco a Buda. Per vendicare questa sua avversa sorte, la ragazza decise di tendere un tranello al sovrano estraendo dal peperone tutto ciò che di piccante ed urticante poteva contenere. La polvere prodigiosa che ottenne la contadina le servì per intossicare il pascià, scappare dall’harem e tornare nella sua città natale tra la sua gente alla quale portò in dono alcuni semi di peperone che, da quel giorno, è uno degli ortaggi più prodotti e consumati dall’Ungheria.

Da un punto di vista fitoterapico il peperone è adattissimo alla stagione estiva grazie alla sua capacità di reintegrare l’acqua, essendone composto al 92%, e sali minerali quali fosforo, magnesio, potassio, ferro e calcio. Contiene una percentuale di vitamina C quattro volte maggiore che negli agrumi con la conseguente capacità di aumentare la resistenza alle infezioni; inoltre irrobustisce i muscoli e favorisce l’assorbimento del ferro. Grazie alla elevata presenza di vitamina A, inoltre, il peperone aiuta a combattere i radicali liberi e il conseguente invecchiamento cellulare. L’azione diuretica lo rende utile in caso di calcoli renali e cellulite. Un’altra sostanza presente è la capsaicina, molto più ricca nel suo “fratello” peperoncino, ma anche nel peperone la troviamo in buone quantità sotto la buccia che fornisce proprietà antibatteriche, antidiabetiche, analgesiche e antitumorali. Uno studio ha dimostrato che la luteolina presente nei peperoni è utile per rallentare l’invecchiamento delle cellule del cervello che porta così a migliorare la memoria e rimanere più giovani.

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