Per il Natale è in arrivo un regalo che sicuramente sarà ben gradito da tanti risparmiatori italiani: chi è attento alle spese, infatti, sa che oggi scegliere un conto corrente con poche spese, è importantissimo ma bisogna conoscere bene l’argomento e usare una certa malizia, ad esempio ponendo Fineco e i suoi prodotti a confronto con quelli di ING Direct, Mediolanum, ecc.
Tra le spese di un conto corrente una delle voci più importanti è l’imposta di bollo fissa che viene applicata su questi prodotti, che fino a pochi giorni fa era di 34,20 euro. Con la decisione della Commissione bilancio della Camera però sono previste novità per chi ha deciso di scegliere il conto corrente migliore tra quelli tradizionali e on line.

Finalmente una buona notizia per i cittadini italiani, alle prese con un caro-vita che si inasprisce in tutti i settori e che assume dimensioni sempre più preoccupanti. Si tratta di un piccolo sconto, è vero, ma almeno viene lanciato un segnale di ottimismo.

Dal 2014 è stata approvata infatti l’eliminazione del bollo su tutti gli strumenti finanziari: restanoquindi “liberi” tutti i depositi fino ai 5mila euro, per tutti gli altri l’imposta sarà pari al 2 per mille della giacenza. 

Il promotore dell’emendamento, Marco Causi del Pd, ha commentato così la notizia: “E’ una misura che elimina una distorsione regressiva del sistema fiscale italiano e abbassa il peso fiscale sulla detenzione di risparmi sul conto titoli di piccolo ammontare. In questo modo si apre la strada alla promozione dell’azionariato popolare e alla partecipazione dei lavoratori alla proprietà delle aziende”.
Causi ha poi sottolineato in aggiunta: “E’ un primo passo importante nella direzione dei piccoli investitori. A pagare saranno i conti correnti con oltre 250mila euro. In quel caso l’imposta non aumenta, ma abbiamo alzato il tetto della tassazione da 4.500 a 10mila euro”. 

Anche il presidente di Banca Etica, Ugo Biggeri, si dice soddisfatto dell’obiettivo raggiunto: “Siamo grati ai molti deputati che hanno ascoltato la voce dei soci di Banca Etica e delle associazioni dei consumatori che da più di due anni si sono mobilitati per chiedere l’abolizione di quella soglia minima fissata in 34,20 che era particolarmente esosa per i piccoli risparmiatori che vedevano così i loro investimenti erosi da un’imposta regressiva. Ora auspichiamo che questa importante correzione superi anche il vaglio dell’Aula”.

Questa novità non sembra convincere invece Alberto Foà, presidente di AcomeA, che ha dichiarato: “La no tax area per conti correnti e postali è una vantaggio per le banche nei confronti dell’industria del risparmio. Su tutti gli strumenti finanziari si continua a pagare lo 0,2% per qualunque importo”. 

Ricordiamo infince che l’imposta di bollo era entrata in vigore con il Decreto Salva Italia del 2011 promosso dal Governo Monti. I conti corrente erano tassati per 34,2 euro con esenzione per i depositi fino a 5 mila euro.

Nel caso di prodotti finanziari invece il costo arrivava al 2 per mille con esenzione per i fondi sanitari, la pensione e i buoni postali fruttiferi con valore di rimborso inferiore a 5 mila euro: la soglia minima era fissata come per i conti  a 34,2 euro.

Di Golem

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