ROMA. Doc/It, l’associazione documentaristi italiani mercoledì 8 gennaio alle 19 presenta alla Casa del Cinema di Roma (Largo Marcello Mastroianni 1) Il Mese del documentario. Segue alle 21 la proiezione di Below Sea Level di Gianfranco Rosi presentato da Jacopo Quadri (nella foto una scena del film). La seconda edizione de Il Mese del Documentario si terrà in Italia e in Europa.

Un festival unico nel suo genere che dal 13 gennaio al 22 febbraio 2014 propone il meglio del documentario italiano e internazionale: 10 documentari italiani e stranieri in competizione, per uno sguardo d’eccezione sul cinema del reale contemporaneo, sulle sue storie e sui suoi modi di raccontare.  Quest’anno le proiezioni avverranno non solo alla Casa del Cinema di Roma, sede principale del festival, ma anche a Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Nola, Nuoro, Palermo, Torino e in Europa a Barcellona, Berlino, Londra e Parigi. Dopo il successo del 2013, 8 fra le principali città italiane e 4 capitali europee hanno chiesto di poter partecipare ed essere parte del festival e di proiettare una parte o integralmente i film in concorso a Il Mese del Documentario, creando un evento unico nel suo genere. Roma con la Casa del Cinema rimarrà la sede principale da cove si diffonderà in Italia e in Europa. Nella sezione italiana saranno protagonisti i cinque finalisti che concorrono al Doc/it Professional Award, il più prestigioso riconoscimento al documentario italiano che determinerà il Miglior Documentario Italiano dell’Anno. I documentari italiani della stagione 2012\2013 iscritti al bando hanno dovuto superare una prima selezione del comitato scientifico composta da 30 fra i maggiori esperti di  documentario in Italia. Un’Academy di 100 professionisti del Cinema del Reale ha votato i cinque migliori film finalisti per un processo di selezione durato più di cinque mesi. La sezione internazionale Doc.International propone il meglio del documentario mondiale. Una giuria di registi e produttori ha scelto per il pubblico italiano 5 tra i 30 film più premiati e acclamati al mondo dell’ultima stagione. I film porteranno il pubblico in Canada, Marocco, Uganda, Giappone e Georgia.
«Sono film che ci mostrano come il cinema documentario possa eccellere non solo affrontando le grandi tematiche sociali e politiche del presente» spiega Emma Rossi Landi «ma raccontare anche storie personali, vicende locali, famigliari ed intime che assumono significati universali». Molti i premi a cui concorrono i film. Per la sezione italiana oltre a numerosi premi in servizi, si ricorda il premio di 3000 euro offerto da Doc/it al Miglior documentario Italiano dell’Anno anche il premio del pubblico, sia italiano (offerto dall’Associazione 100 autori) che europeo offerto dagli Istituti Italiani di Cultura nelle capitali Europee. Sarà nuovamente il pubblico a decidere chi vincerà il Premio al Miglior Documentario Internazionale di €1000. La votazione del Doc/it Professional Award è stata resa possibile grazie alla digital library  della Casa del Documentario, il più grande archivio in Italia dedicato al documentario italiano che quest’anno compie 10 anni.
I finalisti Doc/it
Professional Award
Un giovane carcerato napoletano è al centro di Il Gemello (2012) film presentato alle Giornate  degli Autori del Festival di Venezia 2012 del premiato regista Vincenzo Marra, premiato proprio al Festival di Venezia con la sua opera prima Tornando a casa (2001).
L’adolescenza difficile di quattro ragazzi napoletani in Le cose belle (2013) un film che continua a conquistare premi e favore di pubblico è l’oggetto d’interesse dei registi Agostino Ferrente (L’orchestra di Piazza Vittorio) e Giovanni Piperno (L’esplosione) che hanno seguito i loro protagonisti nell’arco di dieci anni.
Ha esordito in anteprima mondiale al Festival di Berlino Materia oscura (2013) della coppia D’Anolfi Parenti sul poligono sperimentale nel sud-est della Sardegna che da anni inquina il territorio. I registi, al loro terzi lungometraggio sono già stati finalisti al Doc/it Professional Award 2011 con il film Il castello.
E’ una regista italiana emigrata in Francia Alessandra Celesia, unica regista donna finalista  con Il libraio di Belfast (2012). Il film, dopo una serie di partecipazioni a festival esteri quali Visions du Réel 2012, ha vinto il Premio come Miglior Documentario e il Premio del Pubblico al Festival dei Popoli 2013.
Molto amato anche il quinto documentario in competizione, premiato al suo esordio con la menzione speciale al Festival di Torino 2012 nella sezione lungometraggi Noi non siamo come James Bond (2012) di Mario Balsamo: come superare un tumore attraverso l’amicizia e ..James Bond.
Doc International
Che cosa succede se propongono si portare l’elettricità in un piccolo paese del Marocco che non la vuole? Prova a rispondere Tea or electricity (Belgio/Marocco/Francia, 2012) film che ha partecipato, fra gli altri, a festival quali l’IDFA 2013 ed è stato candidato all’European Film Awards 2013 come miglior documentario. Il regista belga dal 2004 si è trasferito con la famiglia in un palmeto isolato.
Più intimisti sono in generale i temi trattati rispetto all’anno scorso: ne è un esempio l’autobiografia dell’attrice e regista candidata all’Oscar Sarah Polley (Stories we tell, Canada 2012), presentato al Festival di Venezia 2012.
Parte dal volto del protagonista Ryuichi, l’incursione nel Giappone contemporaneo attraverso la vita quest’uomo che affitta falsi familiari (Rent a family Inc, Danimarca 2012). Il suo regista, Kaspar Astrup Schröder, è un eclettico artista i cui film sono stati selezionati nei più importanti festival di documentario del mondo.
Anche la regista georgiana Tinatin Gurchiani parte dai volti di singoli individui per mostrare il suo paese, nel folgorante esordio The machine which makes everything disappear (Georgia, 2012). Il film è già stato protagonista in festival quali IDFA 2012 e il Sundance Film Festival 2013 dove ha vinto il premio come miglior regista.

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