TORINO. La Galleria Sabauda, la terza più importante esposizione di dipinti italiana – dopo i Musei Vaticani di Roma e gli Uffizi di Firenze – rinasce in due regge sabaude di Torino: la Venaria Reale e Palazzo Reale. Da pochi giorni sono infatti visitabili le prime 225 opere d’arte che compongono lo storico museo del capoluogo piemontese, divisi in allestimenti nelle due sedi in attesa che, dal 2014, apra quello definitivo nel Palazzo Reale. Alla Reggia di Venaria, storico complesso alle porte del capoluogo piemontese dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, si può visitare la mostra I quadri del Re, che raccoglie 130 opere di celebri artisti, tra cui Guido Reni e Antoon Van Dyck. La spina dorsale della rassegna è costituita dalla collezione privata del Principe Eugenio di Savoia-Carignano, grande condottiero dell’esercito imperiale austiaco, protagonista di celebri vittorie sul campo di battaglia contro francesi e turchi, ma anche importante mecenate e appassionato d’arte. Poco dopo la sua morte, avvenuta nel 1736, la sua raccolta di opere fu acquistata da re Carlo Emanuele III di Savoia. ”Oggi – spiega Carla Enrica Spantigati,
curatrice della rassegna – è tutta qui, con l’eccezione di una ventina di dipinti che furono trafugati da generali francesi nel periodo napoleonico, e mai restituiti, e di tre quadri che, invece, furono acquistati prima dell’acquisizione da parte del sovrano sabaudo. Il Principe Eugenio – aggiunge – amava la grandezza e per questo commissionava opere per arricchire i suoi palazzi”. Nella Manica Nuova di Palazzo Reale, invece, sono esposti 95 quadri di periodo compreso tra il XIV e il XIX secolo, tra cui opere di maestri quali il Beato Angelico, Paolo Calliari detto Il Veronese e Rembrandt Van Rijn. Il titolo della rassegna è Torino, Europa. ”Accanto ai quadri-manifesto – sottolinea la curatrice scientifica Edith Gabrielli – vi sono opere che finora non hanno goduto dello spazio e dell’attenzione che pure meritano, a formare un percorso critico inedito e di grande rigore scientifico, volto a privilegiare il confronto tra la scuola artistica piemontese e le altre scuole, italiane ed europee”. Le due rassegne sono in rapporto inscindibile tra loro, come spiega Alberto Vanelli, direttore della Venaria Reale. ”Per i visitatori sarà una scoperta eccezionale: è la grande arte europea dal Quattrocento a oggi, con artisti di primissimo piano. E per la prima volta in Italia – sottolinea – abbiamo due istituzioni, la Reggia della Venaria e Palazzo Reale, che lavorano insieme per promuovere un servizio turistico e di comunicazione. Se funziona, Torino, oltre a essere all’avanguardia nel nostro Paese, salirà al livello delle grandi capitali europee”.

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