Diventato Capo della Polizia nel 2007, nominato dal governo Prodi, Manganelli succedette a Gianni De Gennaro, col quale nel corso di tanti anni ha condiviso tante battaglie. Negli anni ’80 erano il numero uno e il numero due del nucleo anticrimine e poi del servizio centrale operativo (Sco); insieme hanno indagato su mafia e sequestri di persona, droga e criminalità organizzata soprattutto economica.
  Laureato presso l’Università degli studi di Napoli, Manganelli si è specializzato in Criminologia Clinica presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Modena. Tra i suoi arrestati eccellenti, Pietro Vernengo, “Piddu” Madonia, Nitto Santapaola, Pietro Aglieri. Nel 1991, Gianni De Gennaro inizia le attività con la neonata Direzione investigativa Antimafia (Dia), mentre Manganelli diventa direttore dello Sco.
 Ha diretto anche il Servizio Centrale di Protezione dei collaboratori di giustizia ed è stato questore di Palermo e Napoli.
Nel 2000 è stato nominato dal Consiglio dei Ministri prefetto di 1° classe con l’incarico di direttore centrale della Polizia Criminale e vice direttore generale della Pubblica sicurezza, quindi nel 2001 è stato vice direttore generale della pubblica sicurezza, quindi il 25 giugno 2007 il Cdm lo ha nominato Capo della Polizia.
Ripeteva spesso: “C’è più sicurezza insieme”, nel senso che l’azione doveva essere partecipata, coinvolgendo soprattutto i giovani, le scuole e tutte le agenzie educative, perchè “la sicurezza la fanno il sindaco, le associazioni di volontariato e i cittadini”.
 Recentemente è stato coinvolto nella polemica stipendi d’oro, dal momento che come Capo della Polizia percepiva uno stipendio di circa 600 mila euro lordi l’anno.

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