Mi imbatto spesso in persone terrorizzate dai cani: per loro, l’avvicinarsi di un cane pacifico equivale all’attacco di uno Squalo Tigre in mare aperto.

Dall’altra parte, c’è un gran numero di persone straconvinte che TUTTI i cani siano inoffensivi, che tutti siano dei pupazzoni viventi pucci-pucci-bimbomio, guai a contraddirle. Una via di mezzo proprio no.

Come per l’essere umano, ogni cane è una storia a sé e questa storia è il frutto di molte variabili: la VOCAZIONE DI RAZZA (o di non razza o di mix di razze), l’IMPRONTA GENETICA di quello specifico soggetto, l’IMPRINTING MATERNO, la SOCIALIZZAZIONE corretta, carente o mancata, l’AMBIENTE DI APPARTENENZA. Su un determinato individuo, che avrà di suo capacità e possibilità più o meno spiccate in diversi campi, moltissimo fa l’ambiente. È evidente che non si può chiedere a un Carlino (che non ha il “telaio” di un Greyhound) di diventare un corridore, sarebbe come chiedere a mia suocera di prodursi in una prestazione olimpica di salto con l’asta! Ma, a parte i limiti o le possibilità imposte dalla razza, voglio porre l’accento su quanto sia importante l’influenza dell’ambiente durante i primi mesi di vita.

Esiste un periodo sensibile, nella vita del Cane, che dura circa quattro mesi, a partire dalla nascita. In questa finestra, il cane è elastico e permeabile all’apprendimento riguardante l’ambiente.
Fino ai SESSANTA GIORNI di età, IL CANE DEVE STARE CON LA MAMMA E CON I FRATELLINI, perché la mamma, se è una buona mamma, saprà insegnare al cucciolo a calibrare il morso e a rispettare la gerarchia. Gli insegnerà, prendendogli il musetto in bocca e atterrandolo con una zampa, quando è davvero il caso di smetterla di rompere! La buona mamma non è una mamma sempre buona: è una mamma che interviene giustamente, senza violenza, ma fermamente. I figli di quella mamma saranno SOCIALMENTE COMPETENTI.

Fuggite come il demonio da quei turpi cagnari che vogliono appiopparvi il cucciolo di età inferiore ai sessanta giorni! Vi diranno che “la mamma non ha più latte”: certo! Se non la tengono con la cucciolata, è ovvio che non ne ha! Addurranno mille scuse, ma la verità è una soltanto: non vedono l’ora di liberarsi dei cuccioli. Perché allevare bene è molto stancante e impegnativo.

Il cane sottratto troppo presto dalla cucciolata è un cucciolo a rischio. Ha moltissime probabilità di sviluppare disturbi comportamentali. Potrà essere un CANE IPERATTIVO e sarà difficile dargli un segnale di arresto. Sarà sempre col motore acceso, sempre in attività, sempre a fare danni. Potrà diventare un CANE MORDACE. Tutti i cuccioli mordono, ma i cani che non hanno ricevuto l’inibizione al morso mordono in modo continuo e doloroso. Potrà trasformarsi in un CANE OPPOSITIVO, ANTISOCIALE e, in tal caso, si opporrà ad ogni situazione che non gli garba, SFIDANDO il proprietario, minacciandolo, ringhiando e mordendo, come farebbe un piccolo delinquente, un vandalo in erba. Recuperare un cucciolo del genere non è facile e, per farlo, anche soltanto parzialmente, occorre l’intervento di persone davvero competenti. So di una famiglia che ha adottato un cane di taglia importante cui è mancata l’educazione materna. Purtroppo, pur essendo stata adeguatamente avvisata, la famiglia non ha voluto sentire ragioni, proseguendo ottusamente con i suoi “non metodi” empirici che si basano sulla sfida, sul confronto fisico con il cucciolo. Presto il cucciolo diventerà adolescente e poi adulto e allora, quando peserà 50 chili, i rapporti di forza si invertiranno e il confronto fisico sarà a suo favore. Quella famiglia sta allevando un potenziale killer e lo fa senza alcuna cognizione.

Tutto questo perché il cucciolo è stato sottratto precocemente all’EDUCAZIONE MATERNA. I cuccioli devono ricevere l’attenzione della mamma e dei fratellini e non basta: la mamma deve stare delle ore in cucciolata, e deve essere una MAMMA COMPETENTE. Ecco perché è importante scegliere un allevatore serio e non improvvisato. Purtroppo, tuttavia, poiché non  manca mai il pollo che ci casca, LA CAGNA DEL CAGNARO è SEMPRE INCINTA.

www.canidigioia.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *