Cava de’ Tirreni, sabato sera, dove il massimo del divertimento è il torneo di dama tra centenari. Per seguire le orme di Pietrelcina, Medjugorje, Lourdes, Civitavecchia e altri simili buchi di culo, Fra’ Gigino Petrone ha escogitato un piano per attirare turisti. L’arma segreta è presto svelata: una statua, peraltro orrenda, del bambin Gesù che piange sangue. Miracolo! Ora sarò ricco! Avrà pensato il parroco di Cava, nel frattempo accusato di omicidio colposo per una morte bianca.

Ma le autorità si sono mosse per sventare la tentata truffa. Prima il RIS di Parma ha constatato la presenza di sangue umano, poi il sostituto procuratore ha stabilito che l’arma del delitto è una siringa. Se il test fosse risultato positivo alla natura divina dei globuli rossi Frà Gigino se la sarebbe cavata. Per fortuna che i “miraclebusters” in divisa hanno usato le nostre risorse per verificare che si trattasse di sangue umano e non di topo, zebra, arcangelo o altro che avrebbe potuto sviare le indagini. Se non fosse stato per loro, adesso milioni di cristiani adorerebbero l’ennesimo bambolotto truccato.

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