E sì, nel turbinio di tutte le notizie apparse su tutti i media riguardo la cronaca parlamentare di questa settimana, scegliamo di partire dalla commissione Bilancio del Senato, dove, in sede deliberante (si salta il passaggio in Aula) sono state approvate le disposizioni in materia di funzionalità di regioni ed enti locali, di lavoro, trasposto pubblico locale e di interventi a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali. Vedere alla voce commissione Bilancio del Senato: tra le righe il salva Alessandria, comune in dissesto che potrà beneficiare di circa 80 milioni.

CAMERA
AULA

Iniziamo dalla fine, dalle interrogazioni di venerdì 28 marzo. Programma Sistri (sistema di tracciabilità dei rifiuti, pensato per contrastare le ecomafie e il traffico clandestino di materiali pericolosissimi), chiede il Movimento 5 Stelle: è vero che i subappalti realizzati da Selex non sarebbero stati comunicati e autorizzati dal ministero? E da qui in poi che misure intende prendere il governo per ridare trasparenza e legalità ad una situazione, questa del progetto Sistri, che sembra un po’ ingarbugliata.
Il sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo ha risposto sì alla prima domanda, nel senso che la Selex ha violato il contratto (su di un progetto che aveva il segreto di Stato!) ed è ricorsa a soggetti terzi. Sulla cosa sono ancora in corso indagini, ma, ha rassicurato il sottosegretario, il ministero prenderà ogni provvedimento necessario se gli esiti degli accertamenti dovessero essere positivi. E addirittura il Movimento 5 stelle di è detto “in parte soddisfatto”. Una conquista di questi tempi.
Chi invece non si è detto per niente soddisfatto è stato il deputato Alessandro Pagano (Ncd) che a distanza di 15 giorni ha presentato un’altra interpellanza urgente sugli opuscoli da distribuire nelle scuole riguardanti la prevenzione delle discriminazioni. Il problema, secondo Pagano e altri 46 deputati di tutti gli schieramenti, è che gli opuscoli preparati dall’istituto AT Beck e da un’altra associazione, che non si capisce neanche quali credenziali abbiano, né in quale modo siano stati selezionati per preparare il materiale divulgativo, presentano la famiglia tipo come quella tra un uomo e una donna e indifferentemente tra due uomini o due donne. La stessa cosa.
Il problema è che la risposta del (solito) sottosegretario all’Ambiente (che c’entrava?) Velo non ha chiarito le modalità di selezione delle associazioni incaricate a fare opera di divulgazione, né le credenziali delle associazioni stesse, tantomeno la ratio dietro l’opera educativa. Come se l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, istituito con funzioni di controllo e garanzia della parità di trattamento e dell’operatività degli strumenti di tutela del Dipartimento per le pari opportunità, avesse incaricato la prima associazione, diciamo così, più vicina (logisticamente si intende, non pensate male), di fare “una cosa” (anche la prima che veniva in mente) sull’argomento. Come se.

Ebbene sì, c’è stata anche la votazione sull’autorizzazione a procedere nei confronti dell’allora ministro per il turismo Michela Vittoria Brambilla… “Rinviata a giudizio”, diciamo così, dal Tribunale dei ministri per aver usato l’elicottero di stato “a uffa”, è stata salvata dall’Aula. Ma di questo avrete già letto su tutti i giornali.
Comunque, tanto per far vedere che lo sapevamo (e che non “buchiamo”) è stata la settimana dello slittamento del disegno di legge in materia di scambio elettorale politico-mafioso.

COMMISSIONI
Il comitato per la legislazione ha osservato che il decreto sul rilancio dell’occupazione (il decreto lavoro di Poletti, per intenderci) crea problemi per mancanza di clausole di coordinamento ad esempio sul DURC, ma soprattutto sopprime i primi due periodi del decreto legislativo 276/2003 (la famosa Legge Biagi) lasciando invariate le disposizioni del medesimo decreto che richiamano i periodi soppressi. Però, ammette il relatore (Salvatore Cicu – FI) è un decreto snello e dal contenuto omogeneo. E di questi tempi, visti i precedenti, uno dovrebbe accontentarsi.
La commissione Affari costituzionali è stata impegnata con la relazione all’Assemblea “Su tutti gli aspetti relativi al fenomeno della decretazione d’urgenza”. Interessante la lunga relazione del presidente Francesco Paolo Sisto (leggibile in allegato). Paragonando le ultime tre legislature (la XV durata solo due anni – governo Prodi), il ricorso ai decreti legge sul totale delle leggi approvate ha registrato un aumento progressivo passando dal 28,6 per cento della XV al 65, 8 % di quella attuale. Il governo più incline invece, a ricorrere ai decreti omnibus (quelli che, per intenderci, poi vengono bocciati dalla Consulta perché contengono di tutto), è stato quello guidato da Monti.

Nell’esaminare il ricorso alla decretazione d’urgenza, però, va detto che Senato batte Camera 1-0, perché Palazzo Madama ha pubblicato un dossier sull’argomento ben due settimane fa (https://www.goleminformazione.it/articoli/decreti-legge-dossier-senato-consulta-milleproroghe-droghe-leggere-pesanti.html#.UzWVsVzYUgo).

In commissione Trasporti si è parlato di privatizzazione di Poste ed Enav; qualcuno si è detto contrario, così quando le cose andranno peggio potrà sempre dire: io l’avevo detto. So’ soddisfazioni.

SENATO
AULA
Non parleremo del Ddl sulla cancellazione delle Province, perché è già stato detto tutto, compreso il fatto che è stata chiesta la dichiarazione d’urgenza per il Ddl costituzionale in materia, perché si sono accorti che se non si sbrigano viene fuori un pastrocchio.
Comunque Palazzo Madama ha anche approvato in maniera definitiva il provvedimento sull’emersione e rientro dei capitali detenuti all’estero. Piccolo particolare: il provvedimento di tutto parla tranne che del rientro dei capitali, essendo stato abrogato l’articolo contenente le misure del titolo. Urge cambio intestazione.

COMMISSIONI

La commissione Affari costituzionali ha espresso parere favorevole alla proposta di nomina del magistrato Raffaele Cantone a Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione.
La commissione Bilancio ha approvato in sede deliberante le disposizioni in materia di funzionalità di regioni ed enti locali, nonché di interventi a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali. Provvedimento nobile, per il quale deputati e senatori, soprattutto provenienti dalla Sardegna, devastata dall’ultima alluvione, sollecitavano l’approvazione celere. Tra le righe anche (all’articolo 4) la norma salva Alessandria: “I comuni che abbiano dichiarato il dissesto nei 24 mesi precedenti all’entrata in vigore della legge 64/2013 e che hanno aderito alla procedura semplificata prevista dal DLgs 267/2000 viene attribuita per il 2014 un’anticipazione di 300 milioni dalla Cassa Depositi e Prestiti da destinare all’incremento della massa attiva della gestione liquidatoria per il pagamento dei debiti ammessi nell’ambito della procedura di dissesto”. Una somma legata al numero degli abitanti e che dovrebbe portare nelle casse del comune di Alessandria 80 milioni. Chissà per quanti altri comuni d’Italia varrà questa norma
Camera dei Deputati, commissione Affari costituzionali – relazione su tutti gli aspetti riguardanti la decretazione d’urgenza

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