Invasioni, epidemie, guerre civili, cristianesimo, Rutelli: per più di due millenni Roma ha subito i supplizi più estremi, ma rischia di non sopravvivere a un sol uomo: Gianni Alemanno.

Il sindaco, che -ci teniamo a ribadire- è stato assolto dalle accuse di aggressione, lancio di bomba Molotov, resistenza a pubblico ufficiale e finanziamenti illeciti, esce di casa solo per constatare le macerie. La città eterna sembrerebbe il luogo perfetto per un simile voyeur di ruderi, ma le rovine delle passate civiltà non sono abbastanza per chi vive di disgrazie. È un lavoro per il sado-sindaco, che si sollazza nel primeggiare sulle tv mondiali come primo cittadino di una capitale allo sfascio.
La manifestazione del 15 ottobre a Roma è stata l’unica a riportare violenze e tafferugli, grazie alla geniale idea di autorizzare il corteo durante la pausa pranzo delle forze dell’ordine. La pioggia di una settimana fa ha paralizzato tutti i trasporti e le vie principali per un giorno intero, rendendo Roma, di fatto, la nuova Venezia, ma con le pantegane al posto dei piccioni. Da ultimo, l’apertura del megastore Trony a Ponte Milvio ha gettato nel panico un quartiere a causa delle offerte troppo vantaggiose (un iPhone a soli 399 Euro!). Ma nell’album delle figurine di merda di Alemanno c’è anche la pagina masochista dove costui, sposato con Isabella Rauti, consigliere regionale del Pdl nel Lazio e figlia di Pino Rauti, afferma che la pratica del clientelismo sia un «problema endemico» della realtà italiana.

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