Tempi più brevi per la giustizia civile nel Mezzogiorno. Parte il progetto di diffusione del Processo Civile Telematico (PCT), un sistema di gestione digitale del processo civile che dematerializza integralmente i flussi informativi e di comunicazione tra uffici giudiziari, legali e altri professionisti.
L’iniziativa, destinata a rivoluzionare le attività dei Palazzi di Giustizia delle otto Regioni del Mezzogiorno con una riduzione dei tempi, dei costi e uno snellimento delle procedure, è presentata oggi, 19 dicembre, dal Ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, dal Ministro della Giustizia, Paola Severino, e dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Francesco Profumo.
Il progetto ha un valore di 7,2 milioni di euro, derivanti dalla seconda fase di riprogrammazione dei fondi strutturali (maggio 2012) operata nell’ambito del Piano di Azione per la Coesione. In particolare, 4,4 milioni di euro provengono dal Programma Operativo Nazionale “Energia” (Fondo Europeo Sviluppo Regionale) e 2,8 milioni di euro sono a carico di risorse nazionali rese disponibili con la delibera CIPE n. 111 del 26 ottobre 2012.
Secondo stime di Banca d’Italia e del Ministero della Giustizia, la risoluzione di un contenzioso civile in primo grado richiede in media nel Sud del Paese circa il doppio del tempo previsto nel Centro-Nord, traducendosi in un carico di incertezza e sfiducia nelle istituzioni da parte di cittadini e imprese. Il dato è confermato anche dal Rapporto “DOING BUSINESS 2013”: in Italia ci vogliono in media 1.210 per la risoluzione di una disputa commerciale presso il Tribunale civile, con un costo complessivo pari a 29,9% del valore della controversia, mentre nell’Unione Europea la media è di 547 giorni con un costo complessivo pari al 21,5% del valore della controversia.
Al tribunale civile di Torino, che ha registrato la migliore performance a livello nazionale, si impiegano 855 giorni con un costo complessivo pari al 22,3 per cento del valore della controversia.
A Bari si impiegano 2.022 giorni ed il costo sale al 34,3 per cento. La dilatazione dei tempi per la soluzione delle controversie, inoltre, incide in modo significativo anche sulla disponibilità di credito e quindi sul suo costo, influenzando la propensione delle aziende ad intraprendere nuovi investimenti nel Mezzogiorno. Con il PCT, in particolare, le informazioni e gli atti degli uffici giudiziari saranno prodotti digitalmente e veicolati in automatico ai destinatari, alimentando le banche dati, aggiornando lo stato di avanzamento dei procedimenti di contenzioso civile e supportando i processi decisionali e la produzione di altre informazioni e atti. Prevista l’attivazione di procedure telematiche, già sperimentate e operative presso alcuni palazzi di giustizia italiani. L’informatizzazione riguarderà le notifiche e le comunicazioni di cancelleria in 80 uffici giudiziari delle otto Regioni del Mezzogiorno, i decreti ingiuntivi nei 23 maggiori uffici giudiziari delle stesse.
Per le notifiche telematiche si punta a una riduzione dei costi di gestione amministrativa, sia per l’ufficio interessato sia per i legali difensori delle parti, stimata in oltre 35 milioni di euro all’anno per le sole spese di spedizione, cui aggiungere 12.000 ore di lavoro in meno a carico dell’ufficio giudiziario.
Per i decreti ingiuntivi telematici, invece, l’obiettivo è di ridurre del 50-60% i tempi di emissione del decreto e i costi di gestione e produzione del provvedimento, sia per l’ufficio giudiziario che per gli studi legali.
Il progetto è condotto da un Comitato Direttivo composto da rappresentanti del Ministero della Giustizia, autorità di gestione, dei dipartimenti della Funzione Pubblica, dell’Innovazione e tecnologie, delle Politiche di Sviluppo e del Consiglio Superiore della Magistratura e del Consiglio Nazionale Forense.
Tutta l’attività progettuale sarà accompagnata da un’analisi dei modelli organizzativi adottati dagli uffici giudiziari e dagli ordini professionali per diffondere e gestire i flussi di lavoro telematici, con lo scopo di rendere pubbliche e replicabili quelle soluzioni che siano in grado di massimizzare i risultati in termini di efficienza ed efficacia.
Sarà data, inoltre, particolare attenzione ai rapporti con gli stakeholder, anche con incontri sul campo.

Secondo il Consiglio nazionale forense, investire sulla giustizia telematica è la strada corretta per rilanciare l’efficienza del sistema giudiziario.
Telematica e migliore organizzazione degli uffici giudiziari, per garantire l’accesso più facile e capillare  dei cittadini alla giustizia, sono le ricette efficaci: molto più che continuare a modificare in corsa le norme sui processi limitando le garanzie dei cittadini e aumentando i costi di accesso alla giustizia. “Il progetto presentato oggi, che prevede l’impiego di 7,2 milioni di euro nell’ambito del Piano di azione per la Coesione Territoriale, va nella direzione corretta, perché opportunamente impegna risorse finanziarie in un ambito che troppo spesso ha subito tagli consistenti, che hanno rallentato il processo di digitalizzazione della giustizia.
L’impegno dei tre Ministeri è garanzia dell’attenzione del Governo ad un tema centrale per il Paese.”, ha commentato Carlo Allorio, consigliere CNF coordinatore della commissione per l’informatica.
Il CNF ritiene che l’informatizzazione della giustizia sia una  ricetta fondamentale per accelerare i tempi della giustizia e renderla accessibile a tutti. Ed in questo senso, da alcuni anni,  porta avanti alcuni progetti. Dal sito istituzionale è possibile accedere da parte degli avvocati  alla banca dati della Corte di cassazione per ottenere informazioni sullo stato dei ricorsi e il CNF partecipa al progetto di sviluppo del processo presso la Suprema Corte. Il CNF  ora per legge provvede  alla formazione dell’Albo Unico Telematico degli avvocati italiani, che contiene le anagrafiche e le caselle di  Posta elettronica certificata degli avvocati, strumento indispensabile per il processo telematico.  Partecipa infine a diversi progetti europei come  Find a lawyer e E-justice.
Il CNF è pronto a dedicare impegno e risorse per sostenere, a fianco delle Istituzioni, lo sviluppo del processo telematico in tutti i Distretti italiani.
Giustizia on line, presentazione Ministero Giustizia, Coesione territoriale, Istruzione, Roma 19 dicembre 2012

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