L’aula del Senato ha approvato definitivamente la ratifica della Convenzione di Lanzarote per la protesione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale. Dopo sei passaggi parlamentari entrano nel Codice penale, l’articolo 414-bis la parola pedofilia, come istigazione a pratiche di pedofilia e pedopornografia e l’articolo 609-undecies per l’adescamento di minorenni su internet.
Pene da tre a cinque anni per chi istiga a commettere reati di prostituzione minorile, di pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico, anche con mezzi telematici. Stessa pena per chi pubblicamente fa apologia di questi reati. Chi farà adescamento su internet, inteso come qualsiasi atto volto a colpire la fiducia di un minore attraverso artifici, lusinghe o minacce, rischia da uno a tre anni di carcere.
Si aggrava anche il reato di maltrattamenti in famiglia, esteso anche alla convivenza con aggravante se il fatto viene commesso contro un minore di quattordici anni e se i maltrattamenti portano all’omicidio la pena sarà dell’ergastolo.
Per i reati di maltrattamenti, violenza sessuale, atti sessuali con minorenne, di corruzione di minorenne, di violenza sessuale di gruppo, la prescrizione raddoppierà.
Respinti gli ordini del giorno della Lega che, tra le altre cose, chiedevano l’introduzione della castrazione chimica per i condannati per abuso e sfruttamento sessuale dei minori.

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