Venerdì 21 dicembre si insedia la nuova assemblea dei delegati dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura (Oua), eletti nel corso del recente Congresso Nazionale Forense, tenutosi a Bari, in quella sede verrà votata la Giunta e la Presidenza.

Alla vigilia dell’assise Maurizio de Tilla, presidente uscente, non manca di fare un sintetico bilancio dell’attività svolta: «Con la forte iniziativa dell’Oua, di “proposta e di protesta”, si è lavorato per bloccare un processo di aggressione alla professione di avvocato cominciato con le pseudo liberalizzazioni del 2006.
Se si confermasse nei prossimi giorni il via libera alla riforma forense, un provvedimento necessario e atteso da 70 anni, si arginerebbero alcuni interventi di deregulation che hanno fortemente messo in discussione il ruolo costituzionale dell’avvocatura.
Tra gli aspetti positivi della nuova legge in via di approvazione: l’esclusione dei soci di capitale e del preventivo obbligatorio; l’introduzione di un procedimento innovativo in tema di fissazione dei parametri e della consulenza legale esclusiva (ecc). Siamo lieti che, trasversalmente, tutti i partiti abbiano finalmente riconosciuto l’importanza e la centralità della professione forense nella tutela dei diritti dei cittadini e nell’equilibrio dei poteri sanciti dalla Costituzione. Ci auguriamo che il Senato non indugi oltre nel voto definitivo di questo ddl. Al prossimo Parlamento, invece, l’obbligo di apportare le necessarie e ulteriori modifiche per tutelare adeguatamente i giovani, per rendere rigoroso l’accesso, per modernizzare la governance».

 

«Concludo, quindi, il mio mandato con diversi elementi di speranza – aggiunge il presidente Oua – a partire dal grande successo della battaglia contro la privatizzazione della giustizia e la decisione di incostituzionalità della media-conciliazione obbligatoria, e contro i tentativi delle lobby, in questi ultimi mesi, di inserire emendamenti in diversi disegni di legge per resuscitare un sistema unico in Europa, fallimentare, con diversi profili di illegittimità e dannoso per i cittadini».

«Ma continua l’iniziativa dell’Oua – sottolinea de Tilla – anche contro l’irrazionale e illegittima chiusura di oltre 1000 uffici giudiziari. Gli emendamenti, di buon senso, che tentavano di far slittare il termine di questa ghigliottina sulla giustizia di prossimità sono stati fino ad ora respinti, anche per le inopportune invasioni di campo del Csm, che dovrebbe, invece, alzare la voce contro questo provvedimento sbagliato e inutile, ma anche contro l’aumento ingiustificato delle tasse per i cittadini. In Spagna, per citare un esempio virtuoso, giudici e avvocati (e tutti i lavorati del settore) scendono in piazza, e in diverse occasioni, assieme per tutelare i diritti, la Costituzione e quindi l’accesso alla giustizia pubblica. Qui, invece, resiste una ingiustificata separazione tra avvocatura e magistratura. Un errore imperdonabile. Sulla geografia giudiziaria, però, la partita è aperta con i diversi ricorsi ai Tar regionali e con il primo rinvio alla Consulta del Tribunale di Pinerolo».

«L’Oua – conclude – in questi anni ha dimostrato di saper essere propositiva, come dimostrano la firma del Patto per la Giustizia e i Cittadini con l’Anm e i sindacati del settore, e con la presentazione del Decalogo per la modernizzazione della macchina giudiziaria; ma anche  con l’accordo raggiunto con il Ministro Severino sulla revisione dei parametri dei compensi e con le tre ipotesi di riforma dell’accesso con il numero programmato all’Università. Ma abbiamo anche condotto una iniziativa politica forte, e di protesta, che ha consentito di bloccare un progetto (o almeno di rallentarlo) che vedeva da un lato l’avvocatura equiparata alle imprese, con il lavoro del professionista mortificato e in balia dei Poteri forti (senza legge professionale…ecc), dall’altro la privatizzazione della giustizia civile attraverso la mediazione obbligatoria. Rimangono ancora aperti diversi fronti, filtro in appello, geografia giudiziaria, aumento del contributo unificato, ma la strada è segnata: sono certo che l’Oua continuerà nella rinnovata squadra in questa direzione contro la rottamazione della giustizia e la composizione del diritto di difesa dei cittadini».

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