Convocati il 16 mattina a Napoli prima dell’apertura dei lavori gli Stati generali della categoria per decidere forti iniziative di protesta.
L’Organismo Unitario dell’Avvocatura-Oua a seguito dei deliberati approvati dall’Assemblea dei delegati (tenutasi a Roma il 19 dicembre scorso) che dichiaravano lo stato di agitazione contro lo schema di DDL delega varato dal Governo, “per l’efficienza del processo civile” e il decreto “Svuota Carceri”, visto anche il recente decreto Destinazione Italia sulla RcAuto e i continui aumenti dei costi della giustizia contenuti anche nella legge di stabilità e in sintonia con le sollecitazioni pervenute da diversi ordini e associazioni forensi (tra queste un deliberato dello stesso ordine partenopeo), ha deciso di convocare a Napoli, prima dell’apertura della VIII Conferenza Nazionale, gli Stati Generali della categoria (dalle ore 10, presso la biblioteca di Castel Capuano).

Nicola Marino, presidente dell’Organismo Unitario-Oua, rileva, «come l’avvocatura italiana abbia dimostrato ancora una volta la disponibilità al confronto con tutti, con senso di responsabilità, ma senza cedere sui principi, anche con chi in questi mesi non ha dato prova di una seria volontà di dialogo e che si è anche reso responsabile di diversi provvedimenti nefasti sia per il processo civile che nel penale. Il problema è che ormai la Cancellieri ritiene di dover rispondere solo ai richiami del Quirinale e non al Parlamento e meno che mai alle sollecitazioni della società. Il Guardasigilli, che a suo tempo aveva dato conferma della sua partecipazione, inspiegabilmente è tornata sui suoi passi e, anche questa volta, ha perso un’occasione decidendo di assentarsi dalla Conferenza Nazionale che si terrà a Napoli dal 16 al 18 gennaio».

Il presidente Oua, quindi, entra nel merito delle ultime decisioni del Governo e denuncia come questi provvedimenti, realizzati o in corso di opera si innestino, «ancora una volta nell’alveo di una serie di riforme parziali del Processo iniziate negli anni ‘90 e che ha trovato il suo culmine in questi ultimi mesi, complice una situazione economica che ha enfatizzato le disfunzioni della macchina giudiziaria che in Italia si trascina da decenni e che viene considerata, per comodo della classe politica, come una delle cause di mancato interesse da parte di investitori stranieri verso il nostro Paese. Come se fosse secondario, invece, il grado di corruzione che colpisce le istituzioni pubbliche italiane e il sistema dei partiti».

«I partiti appunto – sottolinea Marino – dimenticano che la mancata riforma del sistema giustizia, lo scarso finanziamento della giurisdizione, il fallimento di tutti gli interventi privi di sistematicità non sono il frutto del fato, ma responsabilità di una classe dirigente inefficiente ed incapace. La riduzione dei diritti di difesa, la chiusura di 1000 uffici giudiziari, gli ostacoli all’accesso al servizio (media-conciliazione, abbreviazione dei termini a difesa per gli avvocati, aumento esponenziale del Contributo unificato, introduzione del CU anche nelle materie finora esenti, filtro in appello, i continui attacchi al gratuito patrocinio),  sono l’unico filo conduttore di provvedimenti del tutto frammentari e inefficaci».

«L’Oua per tutte queste ragioni – conclude – anche su sollecitazione degli Ordini e delle Associazioni forensi ha, quindi, deciso di riunire gli Stati Generali dell’Avvocatura il 16 mattina per prendere iniziative forti contro la costante mortificazione dei diritti dei cittadini. Il dibattito, poi, continuerà nel corso dei lavori della Conferenza, che si chiuderà sabato prossimo».

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