La Roma del futuro è un circuito di corse e violenza stradale. Incastrati nella pancia di un rettile di lamiera, gli schiavi delle quattro ruote sono condannati a guidare in una coda infinita. Dalla Tiburtina alla Salaria la corsa al semaforo è senza pietà, i primi a cadere sono i motorini, schiacciati dai Suv cingolati della tribù delle casalinghe implacabili.

Il trucco da guerra e il telefonino al posto dell’orecchio destro spaventano gli altri corridori, ma mai quanto le perfide mummie con cappello, esseri metà uomo e metà fossile inspiegabilmente patentati. Se siete a piedi verrete rapiti dalla gang dei tassisti sapiens, che vi rilasceranno a destinazione dietro immediato versamento del riscatto. Se vi dice bene finirete nelle catacombe della metro C dove troveranno il vostro cadavere stuprato e senza denti. Spettatori e solo occasionalmente coinvolti, gli avvoltoi in divisa colpiscono con licenza di speronamento e in nome della legge del più infame.

A mettere ordine all’assedio motorizzato è finalmente giunto il supremo commissario degli scontrini Francesco Paolo Tronca, laureato in viltà stradale e silenzio stampa. Proprio queste due specializzazioni sono state messe in pratica mercoledì scorso quando, a sorpresa, è stato indetto il blocco delle auto nella fascia verde. Tronca ha firmato l’ordinanza col sangue delle vittime della strada, dopodiché si è addormentato con la penna in mano. Il procedimento è stato applicato, ma all’insaputa dei cittadini, massacrati di contravvenzioni. Tronca si è svegliato il giorno dopo, ha annusato compiaciuto l’odore del napalm e con rammarico è stato costretto a comunicare agli squadroni delle multe che le loro sanzioni non sono valide. Il blocco invece sì, ma solo giovedì e domenica, venerdì lo lasciamo per lo sciopero e lunedì sarà vietata la circolazione ai barbieri

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