MILANO. A Dracula e in generale al mito dei vampiri è dedicata una mostra alla Triennale dal 23 novembre al 24 marzo. Organizzata in occasione del centenario della morte dello scrittore irlandese Bram Soker (Clontarf 1847 – Londra 1912), che nel 1897 pubblicò il romanzo Dracula, descritto come nobile della regione rumena dei Carpazi, divenuto eterno uscendo di notte dalla tomba per succhiare il sangue dei viventi.
Sono in mostra oltre cento opere, tra dipinti, incisioni, disegni, oggetti storici, costumi di scena e video, in cui il mito dei vampiri viene esaminato a partire da Vlad Tepes, Principe di Valacchia vissuto tra il 1431 ed il 1476, del quale è stata tramandata l’estrema ferocia. Da questa si ritiene possa avere avuto origine la leggenda dell’ uomo bevitore di sangue umano. Si arriva quindi a Stoker ed al suo romanzo, seguito dalle diverse trasposizioni cinematografiche. Particolare attenzione è rivolta al film Bram Stoker’s Dracula, girato nel 1992 da Francis Ford Coppola. Ne vengono presentati alcuni storyboard ed anche l’armatura indossata da Gary Oldman, su disegno della costumista Ishioka Eiko. Del vampiro viene illustrata anche la versione femminile, incarnata letterariamente da Camilla. Di Guido Crepax sono invece esposti diciotto disegni, che illustrano l’incontro di Dracula con Valentina, celebre personaggio di questo autore di fumetti. Si indaga infine sulle implicazioni sociologiche del mito di Dracula. La figura del vampiro umano, partita dal tardo medioevo, ha infatti conosciuto uno sviluppo straordinario entro la cultura romantica e contemporanea, raggiungendo oggi tratti di vera e propria “vampiro mania”.

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