MILANO. L’evolversi della vita umana è interpretato da opere di diversi artisti internazionali nella mostra Da zero a cento, inaugurata alla Triennale di Milano, dove rimarrà fino al 1 aprile. La rassegna è aperta da cento e una fotografie del tedesco Hans Peter Feldman, che ha ritratto persone di ogni età, esplorando così condizioni universali attraverso esempi individuali. L’inizio della vita lo hanno rappresentato l’indiano Anish Kapoor ed il messicano Gabriel Orozco, esponendo rispettivamente un cubo di plastica in cui sono sospese bolle d’aria a significare l’aggregazione cellulare e la forma di un
semplice uovo. L’infanzia e’ interpretata dall’inglese Martin Creed con uno spazio pieno di palle di vari colori e dimensioni, mentre l’israeliano Guy Ben-Ner presenta alcuni video di bambini. All’adolescenza si sono dedicati Marcello Maloberti e gli americani Ryan Mc Ginley ed Evan Baden con fotografie di adolescenti di entrambi i sessi, ripresi in momenti diversi. Alla gioventù si sono dedicati Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini con fotografie di una storia d’amore, dal primo incontro alla nascita di un figlio. Però un partner oggi può
essere scelto in una video chat room: l’americano Frances Stark lo racconta in un video animato, già presentato alla Biennale di Venezia. A video su vicende della maturità e della terza età si sono dedicati gli americani John Pilson e Cindy Shernman, la giapponese Miwa Yanago, l’albanese Adrian Paci e l’italiana Stefania Galeati Shines, la quale racconta in particolare la vicenda di due ex partigiani, Garibaldi ed Elda, che si ritrovano e si amano dopo cinquant’anni. La mostra è accompagnata da una serie di annotazioni scientifiche sui mutamenti della condizione umana.

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