Probabilmente quando si sta per traslocare, il primo pensiero non è più costituito da “che tavolo metto in cucina?” ma forse è sempre più legato alle preoccupazioni di come gestire lo switch della linea telefonica e della connessione ad internet: meglio mantenere la propria o scegliere una offerta adsl conveniente ex novo? In quest’ultimo caso, si approfitterà per cambiare magari la propria tariffa scegliendone un’altra, magari più adatta al nostro caso. Per fare ciò occorre confrontare attentamente i vari prodotti presenti sul mercato, valutandone per ciascuno costi e condizioni del servizio. Solo dopo aver raccolto informazioni sufficienti potremo infatti individuare la tariffa ADSL più vantaggiosa, iniziando così a risparmiare pur continuando a navigare sul web.

Per quanto riguarda la convenienza delle tariffe, poi, un rapporto Ookla stima che il nostro paese sia al 19° posto a livello mondiale. Buone notizie dunque per chi è alla ricerca di un contratto vantaggioso, anche se la qualità della connessione potrebbe non essere delle migliori: lo stesso studio infatti ci relega al 91° posto per velocità ed efficienza della connessione.

Tornando alla questione di un ipotetico trasloco, dati rilevati proprio per sapere se in occasioni come queste conviene attivare una nuova linea o mantenere la precedente della vecchia casa, suggeriscono che la cosa migliore da fare sembrerebbe stipulare un nuovo contratto: l’Osservatorio Supermoney ha infatti realizzato un apposito studio e si tratta di dati attendibili se si pensa che il portale online di comparazione è l’unico accreditato dall’Agcom per il confronto delle tariffe telefoniche.

Oggetto dello studio, le proposte di Telecom Italia, Infostrada, Fastweb, Vodafone, Tiscali eTeleTu, che sono state esaminate dagli esperti sin nel profondo delle condizioni contrattuali: a quanto pare, portarsi via la propria linea e connessione da casa ci costerà il doppio rispetto a quanto pagheremo per un nuovo contratto (35 euro contro 70).

Per l’attivazione di una nuova linea adsl, ecco che Telecom Italia e Infostrada presentano i prezzi più soft del mercato, lasciando pagare al cliente una cifra che si posiziona attorno ai 35 euro (35,18 e 35 euro ciascuna).

Nel “limbo” e quindi nella fascia media si posizionano Vodafone, Tiscali e TeleTu, con una media per l’attivazione di una nuova linea di connessione adsl pari a 41 euro (40 euro per Vodafone e TeleTu, 43,36 euro per Tiscali).

Il “premio” per il prezzo più alto del mercato spetta invece a Fastweb, che chiederà al suo cliente 51,97 euro in cambio di una nuova linea adsl per la sua altrettanto nuova casa.

Prezzi ancora più elevati se si parla di restare fedeli alla “tradizione”. Portare con noi la vecchia linea di casa ci costerà almeno il doppio, e stavolta tutti i players sono su questo punto concordi: la media oscilla tra i 70 e i 73,2 euro e tali punte vengono toccate proprio da chi propone cifre leggere per la nuova linea adsl.

Si tratta infatti di operatori come Telecom Italia e Infostrada, entrambi su un prezzo pari a 73,2 euro: la sola differenza consiste nella velocità del trasloco, dal momento che Infostrada si prenderà comodamente 30 giorni di tempo, contro i 10 di Telecom Italia. La più ritardataria? Tiscali, con 120 giorni lavorativi.

E per quanto riguarda le eventuali penali? Infatti, se col nostro abbonamento precedente non abbiamo ancora superato i 24 mesi di fedeltà che alcuni provider ci chiedono, saremo costretti a versare penali che arrivano fino a 100 euro. Ecco che in questo caso, attivare una nuova linea non sarà più così conveniente!

Davanti alle penali relative all’eventuale ritardo nella restituzione del router in comodato d’uso con il precedente abbonamento (129 euro per Vodafone) o davanti a costi di attivazione da risarcire (potremo non averli pagati inizialmente per uno sconto, ma poi dovremo restituirli), il monito di Andrea Manfredi¸ Amministratore Delegato di SuperMoney, che ci ricorda di pagare mai più del dovuto.

“Sfruttare la concorrenza tra gli operatori è sempre un vantaggio, purché si proceda con consapevolezza -afferma Manfredi –  Leggete bene i contratti e non esitate a contestare ogni addebito non dovuto”.

Infatti, ci ricorda ancora Manfredi, i costi per il recesso o per procedere alla disattivazione della linea non sarebbero legittimi se non specificati nei contratti che firmiamo, come da dell’art. 1 comma 4 della Legge 40/2007. Si consiglia quindi, come sempre, prudenza.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *