ROMA. “La polemica puerile di Maria Rosaria Barbera, soprintendente per i Beni Archeologici di Roma, cade nel vuoto. Ho già chiesto al questore di Roma di fare uno sforzo in più per la sicurezza e posso annunciare che il Colosseo e i Fori Imperiali rimarranno aperti venerdì fino al normale ora di chiusura”. Questa la dichiarazione rilasciata ieri dal sindaco uscente di Roma, Gianni Alemanno, in risposta alle numerose polemiche nate a seguito della scelta del Colosseo, precisamente l’area davanti all’Arco di Costantino, quale location del comizio finale della sua campagna elettorale a sindaco di Roma, in programma domani 24 maggio alle ore 15. “Non c’è alcun danno economico per la Soprintendenza” spiega “e il danno di immagine appare solo una faziosa dichiarazione di parte, incompatibile con il ruolo di un ufficio pubblico”. Ad infervorare gli animi era stato l’ordine dato dalla questura di Roma di chiudere il monumento ai turisti dalle 15 fino a “cessate esigenze”. Provvedimento questo che secondo Barbera avrebbe causato alla Soprintendenza “un danno economico pari ad almeno 50 mila euro”. A insorgere erano stati anche i tour operator e alcune società che lavorano nel settore dal momento che, visto il poco preavviso, in molti si erano ritrovati con pacchetti viaggio già venduti e visite organizzate che non sarebbe stato possibile effettuare. “Incalcolabile” prosegue la Barbera “è il danno d’immagine dal momento che si tratta di una manifestazione elettorale con 20 mila persone. Se esistono ‘esigenze di ordine e di sicurezza pubblica’, come scrive la questura, tali da richiedere la chiusura del Colosseo e del Foro, quali rischi corrono i monumenti archeologici? E perché non si è voluto spostare il comizio?”. L’onorevole Matteo Orfini, responsabile culturale del Pd, ha fatto notare che “il direttore regionale del Lazio Federica Galloni ha concesso l’utilizzo di via di San Gregorio per il comizio finale di Alemanno durante un tavolo tecnico congiunto  Mibac – Comune di Roma a cui non ha partecipato la soprintendenza archeologica di Roma. Inoltre si è limitata ad imporre la distanza minima di 50 metri dall’arco di Costantino derogando alla prescrizione di salvaguardia assoluta della visuale dello stesso monumento. Esiste un protocollo che vieta l’utilizzo del Colosseo per comizi elettorali, documento sottoscritto pochi giorni fa dallo stesso Alemanno sia in qualità di sindaco che di candidato alle prossime elezioni amministrative di Roma Capitale”. Orfini ha presentato un’interrogazione al ministro per i Beni e le Attività Culturali e al ministro dell’Interno, affinché intervengano facendo rispettare le norme in materia di tutela del patrimonio culturale, degli accordi che disciplinano le campagne elettorali e delle regole di sicurezza per le persone. Immediata la risposta della Galloni e del sovrintendente comunale Umberto Broccoli, per i quali “non c’è stata nessuna deroga al protocollo delle occupazioni suolo pubblico e la scelta della sede è in linea con le norme”. Non si sono fatti attendere i commenti di Barbara Saltamartini, presidente del comitato Alemanno sindaco, che ha ricordato come “negli ultimi due anni si siano svolte diverse manifestazioni proprio nello stesso posto”, e del candidato a sindaco Ignazio Marino che ha sottolineato come “Alemanno non potrebbe usare simboli istituzionali come il Colosseo”. La questura intanto ha fatto sapere che per domani è previsto lo “sgombero entro e non oltre le 8, e sino a cessate esigenze, di tutti i veicoli in sosta in tutta via di San Gregorio” e “ragioni di ordine pubblico potrebbero venire interdette via Celio Vibenna e via di San Gregorio”. Sarà infine chiusa “entro e non oltre le 15” la fermata Colosseo della metro B e deviate le linee di alcuni autobus (75, 80, 81, 175, 271 e 673).

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