Nella seduta amministrativa di oggi il Consiglio nazionale forense ha delineato il programma delle attività che saranno organizzate per incrementare lo sviluppo economico e la soluzione dei problemi sociali aperti dalla crisi.
Il programma d’azione si articolerà in tre progetti specifici.
Il primo riguarda il “Piano famiglia”, per la tutela dei minori, dei meno abili, degli anziani, dei pensionati, dei pazienti, dei rapporti tra persone unite in matrimonio e da convivenza di fatto, per gli acquisti della casa, per gli investimenti mobiliari e la gestione del risparmio, per i rapporti tra i consumatori e le imprese;
Il secondo, “Piano impresa”, riguarda le questioni relative alla costituzione, organizzazione, vicende della vita delle imprese, sotto il profilo contabile, gestionale, amministrativo e fiscale.
Infine il “Piano delle associazioni”, cioè degli enti senza scopo di lucro, sarà formulato con l’obiettivo di favorire la amministrazione di tutte le forme di rapporti sociali che consentono all’ individuo di sviluppare la propria personalità.

“Il ruolo dell’Avvocatura si è articolato negli ultimi decenni, perché alla difesa dei diritti e degli interessi in giudizio, si è affiancata la composizione delle controversie nei procedimenti di conciliazione e di arbitrato, la consulenza nei rapporti familiari, associativi, e d’impresa, ai consumatori e ai professionisti. In particolare l’ Avvocatura rafforzerà le sue iniziative per la tutela dei più deboli”, commentato il presidente Guido Alpa. “In questo progetto essenziale è il ruolo degli Ordini forensi, attraverso lo sportello del cittadino, la diffusione di informazioni, il contatto con l’ Avvocatura e i suoi organismi locali”.

Il Piano d’azione si inserisce nella promozione della responsabilità sociale dell’Avvocatura, chiamata a tutelare non solo i diritti e gli interessi dei clienti/assistiti, ma anche l’ordinamento giuridico e lo svolgersi corretto dei rapporti familiari, sociali ed economici.
La valorizzazione di tale funzione è peraltro contenuta nella bozza di nuovo codice deontologico, adempimento previsto dalla legge di riforma dell’ordinamento forense.
Oggi il plenum del CNF ha approvato in via preliminare il testo, che sarà inviato agli Ordini, alla Cassa e alle Associazioni forensi per la opportuna consultazione.
La bozza di nuovo codice si apre proprio con la enunciazione che le norme deontologiche sono prevista a tutela dell’affidamento della collettività e dei clienti/assistiti.

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