Ieri Mattina il il Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Andrea Mascherin, ha incontrato il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando.
L’incontro è stato utile per affrontare alcune delle questioni più sensibili che in questo momento stanno riguardando i Consigli degli Ordini e l’Avvocatura.
Il Presidente degli Avvocati ha nuovamente rappresentato la delicatezza e la criticità della situazione nella quale si sono venuti a trovare i Consigli degli Ordini forensi in merito all’annullamento da parte del Tar del regolamento ministeriale elettorale per la parte relativa al “voto limitato”, che ha lasciato una situazione molto variegata sul territorio nazionale.
Il Guardasigilli ha assicurato che entro la prossima settimana il Ministero della Giustizia  scioglierà la riserva sul da farsi, prendendo in considerazione anche la possibilità di  un intervento normativo specifico ove fosse ritenuto necessario  tenendo conto di tutti gli aspetti.
Sul tema generale delle riforme e del contributo che ad esse può fornire l’Avvocatura con la propria competenza tecnica, il Ministro ha riferito che entro settembre si provvederà ad inserire l’Avvocatura nell’Ufficio legislativo del Ministero.
Mascherin ha anche rappresentato al Guardasigilli il problema delle convenzioni “vessatorie” che alcuni clienti forti (come banche, assicurazioni etc.) propongono ai professionisti loro legali, una questione che Orlando ha assicurato sarà analizzata  e valutata con attenzione.
Così come ha confermato la volontà di varare in breve termine un sistema di incentivi per la negoziazione assistita dagli avvocati.
“È stato un incontro operativo, e il Ministro ha dato risposte concrete, che sarà facile riscontrare nei fatti. Si tratta di un metodo di dialogo che va sicuramente condiviso ed apprezzato”, ha dichiarato il Presidente Mascherin.

In serata si è poi tenuto l’incontro con i vertici dell’Oua, tra il presidente e il segretario dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura-Oua, Mirella Casiello e Stefano Radicioni e il Ministro di Giustizia, Andrea Orlando. 
Alla fine della riunione, Mirella Casiello, presidente Oua, ha sottolineato l’importanza dell’incontro: «È stato un confronto franco e serrato su molti argomenti e che ha avuto come asse centrale la necessità di ridare slancio alla stagione di riforme, partendo dalla centralità del dialogo con l’avvocatura, dopo un periodo di stallo con il varo del ddl concorrenza e del recente decreto legge sul civile».
L’Oua ha evidenziato diverse questioni a partire dalla necessità di un’urgente circolare ministeriale sul Processo civile telematico, che metta “fine”, una volta per tutte, alla pratica della cosiddetta “copia di cortesia”: «Non è possibile – spiega Casiello – che ancora oggi in piena rivoluzione digitale, esistano delle sacche di resistenza al cambiamento all’interno della pubblica amministrazione, mentre l’avvocatura ha dimostrato, con grandi sacrifici, piena e completa collaborazione. In questa direzione, un primo passo è che i magistrati smettano di chiedere la copia cartacea degli atti sempre a carico degli avvocati».
«Quindi – continua – abbiamo riconfermato al Ministro la richiesta di un intervento urgente per definire e sciogliere la difficile situazione delle elezioni forensi.
Come già dichiarato all’indomani della bocciatura del regolamento elettorale, da parte del Tar: serve buonsenso, ma soprattutto è necessario che si esca dal caos, per garantire le regole democratiche e il rispetto della rappresentanza delle minoranze».
La presidente Oua ha, poi, avanzato alcune proposte al Ministro sulla negoziazione assistita, ddl concorrenza e decreto legge sul civile: «Serve un intervento per introdurre gli sgravi fiscali per la negoziazione, partendo anche dal decreto legge sul civile in conversione ora alla Camera.
Nel ddl concorrenza sarebbe bene che si introducesse anche una norma che preveda la concessione per gli avvocati di autenticare le sottoscrizioni, curandone la trascrizione dei contratti preliminari aventi ad oggetto il trasferimento di immobili senza limite alcuno, nonché degli accordi conclusi nell’ambito della negoziazione assistita in materia di separazione e divorzi.
Sul fronte del patrocinio a spese dello Stato si è chiesto che si vari per gli avvocati un piano di compensazione dei crediti maturati con i debiti di imposta».
Infine, Casiello ha espresso soddisfazione per alcune importanti novità annunciate dal Ministro Orlando: «La prima buona notizia è la conferma che da settembre la rappresentanza dell’avvocatura entrerà nell’ufficio legislativo del ministero di via Arenula. Una richiesta storica di diversi Congressi Forensi, più volte ribadita dall’Oua. Sempre sul fronte delle conferme anche quella relativa al personale, con l’impegno a rendere disponibili 3mila nuove unità liberatisi dalle province per gli uffici giudiziari».

Il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Luigi Pansini ha espresso invece apprezzamento per l’impegno del Guardasigilli sul regolamento forense.
“Non possiamo che accogliere con soddisfazione il fatto che il Ministro Orlando, dopo un lungo periodo di silenzio, dichiari di voler intervenire nella vicenda elettorale che, ancora oggi, vede numerosi Ordini in regime di auto-prorogatio. Tuttavia le notizie che filtrano sono assai generiche e si prestano a interpretazioni diversificate, per cui è necessario che l’intervento del Ministro avvenga in tempi rapidi e sia assai chiaro, soprattutto nel rispetto delle pronunce del Tar Lazio e del Consiglio di Stato, la cui portata non può essere vanificata in alcun modo. La delicata e caotica fase istituzionale che gli Ordini stanno attraversando necessita di un regolamento che rispetti la tutela delle minoranze e la parità di genere, nel solco di quanto previsto dalla L. 247/12.”.
Ha dichiarato Pansini, in merito alla volontà del Ministro della Giustizia di voler affrontare la delicata situazione in cui si sono trovati i Consigli degli Ordini dopo l’annullamento da parte del Tar del Regolamento elettorale in relazione al “voto limitato”.
“Fin da subito – continua Pansini –  ANF aveva evidenziato e denunciato le storture di un regolamento palesemente non rispettoso della pluralità della rappresentanza, successivamente anche confermate dalle commissioni Giustizia di Camera e Senato. Proteste vane, nonostante i ripetuti inviti ad una riflessione congiunta, tanto che l’unico momento di confronto, e lo diciamo con disappunto, si è avuto dinanzi il giudice amministrativo, che ha pienamente accolto il nostro ricorso”.
“Detto questo, spiace sottolineare come il Ministro, benché sollecitato, non abbia ritenuto di interloquire anche con ANF, che si è fatta carico di far valere un principio cardine in termini di democrazia all’interno dell’Avvocatura e per tutta l’Avvocatura, dichiarandosi al tempo stesso sempre disponibile a dare il suo contributo per la soluzione del problema” – conclude Pansini.

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