Ci sono persone che camminano e altre no.  “Io ho cominciato a non camminare più quando avevo cinque anni – spiega Chiara Lucchini giovane studentessa- soffro di una malattia degenerativa, l’atrofia muscolare spinale e ho sempre trovato normale non camminare. Sapevo che c’erano persone che usavano le loro gambe e altre no, io ero una di quelle che non potevano farlo”. 

“In famiglia non mi hanno mai fatto sentire diversa perché ero in sedia a rotelle e quindi ho potuto affrontare questa situazione in maniera serena. Neanche quando ero adolescente chiara in altoho avuto crisi, per me la disabilità che vivevo è sempre stata normale”. Chiara ha vent’anni è di Piovene Rocchette, del vicentino, e studia giurisprudenza a Trento in un appartamento domotico.

E’ una ragazza con una voce squillante che sprigiona gioia ed è una vera forza della natura, parte in missione per l’Africa, fa volontariato e ha nel suo cuore il sogno di diventare una giornalista. Per ben due volte è stata in Africa, esattamente in Kenya, con tutta la sua famiglia, i genitori e il fratello. Un amore per l’Africa che è stato trasmesso dal nonno Agostino Toniolo che è andato per ben quarantatré volte in Kenya, un architetto che ha progettato tante scuole, ospedali. Passione che è diventata anche del papà di Chiara, Carlo Lucchini e della mamma, Maddalena Toniolo, rispettivamente infermiere e ostetrica.

Carlo e Maddalena spesso vanno in Africa per mettere a disposizione le loro professioni. Da una famiglia così speciale non poteva che nascere una ragazza come Chiara, molto solare e sempre pronta ad aiutare chi è in difficoltà.   “Le due echiara insegnasperienze in Kenya mi hanno molto cambiato (nel 2000 e nel 2010) – spiega Chiara- ho visto gente molto povera aiutare, come fosse la cosa più normale di questo mondo, chi è più bisognoso. Da noi sarebbe impensabile un gesto del genere, questa solidarietà l’abbiamo persa. In Kenya si respira una grande fede e questo mi ha aiutato molto a maturare la mia ricerca in Dio e a crescere in forza e speranza”.
africa e chiara
Chiara ha mille impegni, dirige un gruppo di azione cattolica con ragazzi giovani (delle medie) dove approfondiscono la religione cattolica. E’ una volontaria della Parrocchia di Grumello, dove aiuta le famiglie indigenti della zona con generi di prima necessità e partecipa alle raccolte solidali per il Mato Grosso. Questa vulcanica ragazza partecipa pure a un gruppo di formazione missionaria, perché ha nel suo cuore altri viaggi. La giovane ha un rapporto molto intenso con il suo “fratellino” minore ( è alto oltre un metro e novanta) Giovanni con cui dividono viaggi missionari e tante esperienze. “Non potrei mai immaginare la mia vita senza il mio fratellino – racconta Chiara- mi porta dappertutto e abbiamo un bellissimo rapporto”. Questa ragazza si fa volere bene da tutti, è sempre cordiale ed è facile mettersi a sua disposizione. Divide l’appartamento dove vive e studia con una studentessa, Chiara Veronese, che l’aiuta nelle cose che non può fare da sola. Tutti noi dovremmo prendere esempio da Chiara, i suoi limiti li vive con serenità e si mette al servizio di chi è in difficoltà.

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