Tre mesi in più per riformare le Casse di previdenza private. Grazie a un emendamento del dl Milleproroghe, il termine per la presentazione delle proposte in tema di regolamento delle Casse previdenziali dei professionisti slitta da fine giugno a fine settembre.
«Apprezziamo la modifica, ma noi non chiediamo concessioni bensì il rispetto dei diritti dei professionisti. E per questo continueremo a batterci», commenta il presidente di Cassa forense, Alberto Bagnoli, intervenendo all’Assemblea Nazionale dell’Avvocatura indetta dall’Oua svoltasi oggi a Roma.
«Condividiamo le preoccupazioni dell’Avvocatura e aderiamo a tutte le iniziative che verranno organizzate – continua Bagnoli – nell’incontro organizzato mercoledì scorso con Cup e Adepp è emerso che il livello di preoccupazione dei professionisti è alto ed è per questo che abbiamo deciso di mantenere alto anche il livello di allerta».
«Sono in programma iniziative congiunte a livello nazionale che culmineranno in una manifestazione nazionale in programma per il 1° marzo – prosegue il Presidente dell’Ente previdenziale degli avvocati – la nostra idea è quella di portare la protesta in rete, così da permettere la partecipazione di tutti gli Ordini nazionali».
«Gli avvocati sono ostaggio di una politica di pregiudizi, che rischia di nuocerli sul piano professionale quanto su quello previdenziale. A preoccuparci sono soprattutto due temi, il tirocinio e le società dei professionisti – spiega Bagnoli – riguardo al primo punto, sembra che il Governo voglia prolungare il tempo di tirocinio nelle Università, una decisione che rischia di gettare nel mondo del lavoro avvocati impreparati e incapaci di svolgere la professione».
«Per quanto riguarda le società dei professionisti, invece, ancora non è chiaro come dovranno regolarsi – conclude il Presidente di Cassa forense – quale dovrà essere il loro statuto? Quali gli obblighi di contribuzione? Ebbene, la Cassa ha istituito una Commissione proprio per rispondere a queste domande e le nostre decisioni, che saranno prese entro febbraio, verranno tempestivamente trasmesse al Cnf, all’Oua e agli ordini per rendere tutta la professione partecipe delle proteste e delle proposte».

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