Carla Gilberta Bruni Tedeschi nasce a Torino nel 1967, il doppio nome e il doppio cognome le assicurano l’ingresso alla facoltà di architettura della Sorbona.

Dopo un anno di studi scopre che progettare attaccapanni non è remunerativo come fare la stampella vivente in passerella e negli anni ’90 diventa uno degli appendiabiti più pagati al mondo. La moda richiede però uno sforzo mentale e una preparazione filosofica che Carla Gilberta riesce a sostenere con difficoltà, soprattutto nei camerini, quando disserta di Proust ed Hegel con Naomi Campbell. Il ruolo di manichino vivente le va stretto, decide così di dedicarsi alla musica per poter esprimere al meglio le sue urgenze intellettuali. Nel 2002 esce il suo primo disco, una raccolta di inni al fastidio per voce e chitarra che diventa primo in classifica nella chart dei torturatori di Guantanamo.

La consacrazione avviene l’anno successivo, quando viene invitata come ospite a Sanremo, dove la musica va silenziosamente a morire. Poi la svolta: la sua pensione d’oro si chiama Nicolas Sarkozy, allora capo di stato francese nonché protocanonico d’onore della basilica di San Giovanni in Laterano. Dopo il matrimonio con il vecchio marpione, la sex symbol dalla voce cigolante decide di devolvere in beneficienza gli scarsi proventi dei suoi album. La reunion con la sua chitarra è avvenuta proprio ieri sera, al gala sulla ricerca sull’Alzheimer a Parigi, dove madame Bruni Tedeschi Sarkozy ha interrotto la sua performance a causa di un vuoto di memoria. Nessuno ha chiesto il bis.

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