TRIESTE. I ferri di prua delle gondole emergono da una laguna in tempesta color giallo-verde, unico indizio di una ”Venezia” semisommersa e abbozzata; il ”Paesaggio americano”, un olio che ricorda Steinbeck, sono barche ormeggiate, capovolte a secco, in una terra che si presume immensa. Ma c’è anche Saigon, schizzi di Parigi, arazzi con i tratti dei nativi americani. Le qualità di Bogdan Grom, forse il più grande artista sloveno vivente, sono due: cosmopolitismo e varietà di tecnica.
La mostra inaugurata domenica scorsa a Trieste, che porta il nome dell’artista, ha il merito di esibirle entrambe. E dell’energico, autentico artista che a 95 anni ha trascorso giornate intere ad avvitare, allestire, spostare, un uomo che si ferma a parlare in greco antico con uno studente di liceo classico, al Magazzino delle Idee c’è un compendio della sua ecletticità. Più noto negli Stati Uniti (dove vive dal 1957 e da dove è venuto appositamente) che non in Europa, Grom è stato illustratore per ragazzi, ha rielaborato scritti di Mark Twain attraversando tutto il secolo scorso (e continuando in questo): dall’espressionismo alla tridimensionalità, dai lavori con la carta ad affreschi da chiesa (a New York) fino a sperimentare nuove tecniche e linguaggi. La versatilità non va a scapito di una profondità del sentire: sono commoventi il batik ”Prosecco”, piccolo centro sulle alture di Trieste, dove è nato, e il clown triste del ”Carnevale istriano’; sono di donchisciottesca modernità i ”Mounted Brave”, stilizzati e metallici cavalieri di vari colori, e di particolare intensità e inquietudine l’arazzo ”Campi con pietre”. ”Serenamente esplosiva, vivacemente raffinata” definisce l’arte di Grom lo storico dell’arte Milcek Komelj, centrando il concetto. La mostra, inaugurata dal ministro sloveno per gli Sloveni all’estero, Ludmila Novak e voluta dalla Provincia di Trieste, ha anche il merito di rinsaldare i rapporti confinari. Non a caso, il messaggio della Novak è stato ”gli artisti come Bogdan Grom uniscono i popoli e gli stati con la loro arte”.

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