Dell’America’s Cup, fortemente voluta a Napoli dall’allora neosindaco Luigi De Magistris e da una nutrita manciata di politici da banco, altrimenti detti “banconisti” o anche bancarellari, non restano che le meravigliose immagini della regata nella stupenda baia di Napoli. E tanta delusione. Almeno tra chi è stato chiamato a fornire servizi all’organizzazione. Da mesi chi ha lavorato, pagando di tasca propria – come è ovvio e giusto – la materia prima e i dipendenti – attende invano che la società organizzatrice dell’evento, la Film Master Events, paghi le fatture regolarmente emesse. Per giunta, come è prassi in questi casi, per i servizi richiesti era stato ottenuto un prezzo stracciato, in omaggio all’ormai tanto consolidato quanto truffaldino principio “aiutiamo Napoli a risorgere”. Ma il risorgimento di Napoli continua a essere una chimera, nonostante i proclami da campagna del grano di sindaci e assessori “tecnici”.
I fregati dall’America’s Cup hanno costituito un gruppo su Facebook che si va ingrossando. Promotore della protesta, che sta aggregando medi e piccoli imprenditori, è l’ingegnere Bruno Cosentini. Collaboratore di Goleminformazione.it, curatore della rubrica “Le ricette dell’ingegnere”, proprietario di un piccolo e caratteristico ristorante nel centro storico di Napoli (Il Vinacciolo) e fornitore di oltre mille pasti allo staff dell’organizzazione.

Nella pagina Facebook costruita dall’ingegnere Cosentini è spiegato in sintesi cosa è successo.
“In occasione della Coppa America abbiamo sottoscritto con la Film Master Events, incaricata all’organizzazione dello spettacolo di apertura e di alcuni altri eventi della manifestazione, un accordo per la somministrazione di pasti – pranzo e cena – al loro personale per tutto il periodo della permanenza a Napoli. Abbiamo inoltre messo a disposizione un’intera sala trasformata in ufficio dalla Master Events, nonché altri locali spogliatoi per le loro hostess. Tale disponibilità fu data a titolo gratuito dal momento che, a loro dire, il Comune di Napoli non era riuscito a trovare dei locali adatti. Fu concordato per un menu completo il prezzo di 10 euro a pasto – con condizioni di pagamento 30 giorni a fine mese».
Ebbene, spiega Cosentini, dopo aver fornito loro oltre 1000 pasti ed emessa relativa fattura è iniziata l’attesa. Ma i trenta giorni sono passati da un pezzo. “Ben oltre quella data abbiamo sollecitato telefonicamente il pagamento ottenendo la seguente risposta dalla Film Master Events: Poiché il Comune di Napoli non ci ha ancora pagato abbiamo sospeso tutti i pagamenti ai fornitori napoletani; pagheremo solo dopo aver ricevuto quanto ci spetta”. Cosentini è dubbioso («non sappiamo se quanto affermato corrisponde a verità») ma anche certo di una cosa: “Siamo stati messi quasi in ginocchio avendo sostenuto delle spese prima e non avendo ricevuto il compenso dovuto e pattuito poi, anche in considerazione del fatto che la cifra, per la nostra piccola impresa, è del tutto ragguardevole”.
E’ appena il caso di ricordare che gli stessi politici da banco hanno promesso il ritorno dell’America’s Cup anche nel 2013. Più che una promessa è una minaccia.

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