“Sulle riforme l’Avvocatura chiede una operazione trasparenza e qualunque sia il loro esito vuole smascherare le responsabilità politiche. Perché per noi avvocati questo governo ha tradito più volte la Costituzione tramite i tagli dei tribunali; il taglio dell’appello; con le corsie preferenziali per la giustizia delle imprese), con il boicottaggio della riforma forense, con lo svilimento professione d’avvocato a vantaggio di ben più potenti centri economici. Ad essere aumentati sono invece i costi di accesso alla giustizia e la riduzione delle garanzie dei cittadini. Mentre la riforma dell’avvocatura segna pericolosamente il passo”.
Così il presidente del Cnf Guido Alpa è intervenuto venerdì al Congresso delle Camere penali che si sta tenendo a Trieste, facendo il punto sugli interventi in materia di giustizia e professioni dell’ultimo anno.
“Abbiamo ascoltato le parole del ministro guardasigilli; ma devo prendere fermamente le distanze da quello che ho sentito. Perché sono i fatti che contano. La riforma dell’Avvocatura, all’esame della Camera, ha subito una battuta d’arresto per responsabilità del Governo. Eppure è una riforma che risponde alle esigenze di qualificazione, di specializzazione, di formazione, di maggiore tutela degli assistiti con l’assicurazione obbligatoria. Ma ha evidentemente un difetto: quello di garantire l’autonomia e la indipendenza dell’avvocato anche nei confronti dei poteri forti, quelli che ormai governano l’economia”.
Alpa ha rinnovato la ferma richiesta che il Parlamento proceda rapidamente sulla strada dell’approvazione della riforma, ritenendo che ogni tavolo parallelo istituito presso il ministero distragga dall’obiettivo di aggiornare lo Statuto dell’avvocatura, con la centralità degli Ordini, in questa legislatura.
“Per l’Avvocatura questa è una battaglia di libertà”.

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