La zona di produzione dell’Albana di Romagna comprende territori nelle province di Bologna, Forlì e Ravenna, ma la capitale elettiva è Bertinoro, il cui nome è legato a una leggenda che ha come protagonista proprio questo pregiato vino bianco.
Si racconta, infatti, che Galla Placidia, figlia dell’imperatore Teodosio, assaggiò per caso in un paesino della Romagna questo vino, che le fu servito in una rozza coppa di terracotta. Appena ebbe sorseggiato il contenuto della coppa, la principessa estasiata disse “Non così umilmente ti si dovrebbe servire, bensì berti in oro, per rendere omaggio alla tua soavità!”. Dopo l’assaggio, lo introdusse alla corte di Ravenna, dove veniva servito ai commensali in preziose coppe d’oro. E il paese che fece scoprire questo delicato nettare alla principessa prese nome dalla sua esclamazione e divenne, appunto, Bertinoro.
Dopo aver entusiuasmato anche Federico Barbarossa, che si concedeva frequenti sbronze a base di Albana di Romagna, ed essere stato citato nel Ruralium Commodorum libri di Pier de’ Crescenzi nel XIV secolo, il vino è balzato alle cronache anche per un altro motivo: è stato, infatti, il primo bianco italiano a ottenere la Docg nel 1987, dopo esere stato tutelato con la Doc a partire dal 1967.
La pianta presenta grandi foglie di forma pentagonale e colore verde scuro; i grappoli sono molto grandi e allungati, di forma cilindrica o conica, con acini di media grandezza e buccia spessa.
Sebbene sia prodotto anche in versione secca (oltre che amabile e dolce), l’Albana di Romagna dà i risultati migliori nella versione passita. In questo caso, i grappoli vengono fatti appassire sulla pianta e, in parte vengono attaccati dalla botrite nobile, una particolare muffa responsabile anche dell’eccellenza di vini come il francese Sauternes; la raccolta, rigorosamente manuale, si protrae a lungo e l’affinamento avviene in botti piccole e/o grandi per oltre un anno.Il vino che se ne ottiene ha un bellissimo colore giallo dorato, tendente all’ambrato, intenso e brillante; al naso è complesso con sentori di fichi secchi, albicocche, datteri e spezie e in bocca presenta grande struttura con gli zuccheri molto ben bilanciati da un’acidità che garantisce freschezza.
A tavola va servito a fine pasto, in bicchieri piccoli e a una temperatura di 10-12°. Si sposa bene con la macedonia, con crostate di marmellate e di frutta e con la pasticceria secca. Consigliato anche l’abbinamento con formaggi stagionati ed erborinati, quali gorgonzola, pecorino e stilton. Da provare insieme al formaggio di fossa con il miele di castagno.

I produttori consigliati
Fattoria Zerbina
Albana di Romagna Passito Docg Scaccomatto, 100% Albana, venduto in loco a circa 35 euro.
Su prenotazione è possibile effettuare visite e degustazioni in cantina.
Via Vicchio 11, fraz. Marzeno, Faenza (RA), tel. 0546.40022, www.zerbina.com

Azienda Agricola Gallegati
Albana di Romagna Passito Docg Regina di cuori riserva, 100% Albana, venduto in loco a circa 20 euro.
Su prenotazione è possibile effettuare visite e degustazioni in cantina. Per chi volesse pernottare in zona, l’azienda agricola comprende un agriturismo con camere doppie a partire da 80 euro.
Via Lugo 182, Faenza (RA), tel. 0546.621149, 3488700715 antonio www.aziendaagricolagallegati.it

Azienda Agricola Bissoni
Albana di Romagna Passito Docg, 100% Albana, venduto in loco a 20 euro.
Su prenotazione è possibile effettuare visite e degustazioni in cantina.
Via Colecchio 280, Bertinoro (FC), tel. 0543.460382, www.vinibissoni.com

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