Finalmente abbiamo in discussione una legge elettorale. L’attivismo di Renzi e l’esperienza del Berlusconi stanno consentendo agli italiani un poco di pace e la soluzione di loro problemi più impellenti: legge elettorale e riforme costituzionali. C’è però qualche ma.

La nuova legge, se mai passerà, ha incongruenze diciamo palesi. Una è semplice da vedere e certamente i nostri giganti del pensiero, meglio noti come il trio Lescano, Renzi, Alfano, Berlusconi, se ne sono accorti. Una è facile facile. Per avere il premio di maggioranza bisogna prendere il 35% di coalizione, ma, attenzione, i partiti interni alla stessa devono, per avere diritto ai seggi, superare il 5%. Ora, se, ad esempio,  il PD prende il 34% e SEL il 3% ecco che ci becchiamo il 15%. Ci becchiamo, dicono a SEL? Si beccano: ovvero senza di me non vinci e con me vinci da solo.

Il presupposto della riforma elettorale è che i piccoli partiti siano in mano a degli imbecilli o siano stati comprati da qualcuno, cosa possibile visto uno dei protagonisti della riforma!

Ma veniamo al secondo punto: quello morale. Qualche hanno fa Berlusconi era alla frutta, contestato addirittura più di oggi nel suo partito. Arrivò un tipo strano, un fumettista mi sembra, tale Veltroni, che disse che il Caimano era il suo avversario, mania di grandezza. Lo rimise in gioco e perse, promettendo che in caso di sconfitta si sarebbe dedicato all’Africa. Poi tutti gli abbiamo chiesto di non farlo, infatti perse, in Africa hanno un sacco di guai perché aumentarli?

Ora il Renzi nostro fa la stessa cosa, rimette in moto un pregiudicato plurimo, in attesa di svariati giudizi. Ma la moglie di Renzi non è preoccupata? La stessa moglie di Berlusconi invocò cure urgenti affermando che il consorte era malato. La signora Renzi si rende conto di chi sta frequentando il marito? E perché non interviene? Vorremmo sapere perché Renzi non frequenta quell’abatino di Letta invece che la Santachè. Oppure quel monacale Cuperlo invece del maniacale Verdini. E comunque da più parti hanno detto che questa ipotesi è la migliore possibile e quindi non bisogna stare lì a pettinare le bambole. Certo è che l’attivismo di Renzi non farà bene a Bersani, quindi una implorazione: Renzi se di noi non ti frega niente pensa almeno a Bersani, in fondo è un bravo uomo!

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