Già lo storico greco Polibio, vissuto tra il 205 e il 123 a.C., conosceva l’ottima produzione di vini rossi nell’area oggi deputata alla coltivazione del Montepulciano d’Abruzzo e ne lodava la capacità di guarire i feriti e di rimettere in forza i soldati di Annibale; anche il poeta latino Publio Ovidio Nasone elogia la sua terra natale, dichiarandola “fertile della spiga di Cerere e ancor più di uva”.

Tuttavia bisogna aspettare ancora parecchi secoli prima di trovare traccia scritta sulla presenza specifica del vitigno Montepulciano in Abruzzo, che dà un vino da non confondere con il Montepulciano toscano, rosso a base di un clone di Sangiovese, che invece prende nome dal comune in provincia di Siena in cui è prodotto.

 

Intorno al 1800 la zona d’elezione per la coltivazione del vitigno era quella di Torre de’ Passeri, nell’apertura della Valle Peligna verso l’Adriatico. Oggi il Montepulciano, tutelato con la Doc dal 1968 (e dal 2003 con la Docg per la sottozona “Colline Teramane), è il vino più tipico e diffuso in Abruzzo, insieme al bianco Trebbiano, ed è uno dei vini più importanti e significativi d’Italia, tra l’altro ai vertici della classifica per il suo rapporto qualità-prezzo.

Il vitigno Montepulciano è coltivato nelle province di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo, nell’intera fascia collinare costiera e pedemontana abruzzese. I terreni sono posti in zone collinari, con un altitudine massima di 500 metri o di 600 metri nel caso di esposizioni a sud. I sistemi di allevamento previsti dal disciplinare comprendono la pergola abruzzese e la spalliera semplice o doppia. Al di fuori dei confini abruzzesi, il Montepulciano è coltivato anche in Umbria, Puglia e nelle Marche, dove è alla base della rinomata Doc Rosso Conero.

Il Montepulciano d’Abruzzo deve avere un grado alcolico minimo di 11,5% e, nel caso della versione Riserva, di 12°, anche se in molti casi si hanno vini ben più alcolici, soprattutto nelle versioni invecchiate, il cui affinamento minimo previsto è di almeno due anni, di cui almeno nove mesi in legno.

Il vino ha colore rosso rubino intenso, con unghia violacea che tende al granato con il passare degli anni; al naso il Montepulciano d’Abruzzo ha sentore di piccoli frutti rossi e spezie, quali liquirizia, pepe e tabacco; in bocca, è pieno, secco, vellutato, armonico e giustamente tannico.

A tavola, gli abbinamenti migliori sono con le grigliate di carne, gli arrosticini, la selvaggina, il tartufo, il gorgonzola e in generale, con tutti i formaggi stagionati.

 

I produttori consigliati

Torre dei Beati
Montepulciano d’Abruzzo Mazzamurello, 100% Montepulciano, venduto in loco a 20 euro.
Montepulciano d’Abruzzo Cocciapazza, 100% Montepulciano, venduto in loco a 16 euro.
Su prenotazione è possibile effettuare visite e degustazioni in cantina.
C.da Poggioragone 56 Loreto Aprutino (PE), tel. 333.4459975, www.torredeibeati.it

Fattoria La Valentina
Montepulciano d’Abruzzo Spelt, 100% Montepulciano, venduto in loco a circa 15 euro.
Montepulciano d’Abruzzo Bellovedere, 100% Montepulciano, venduto in loco a circa28 euro.
Su prenotazione è possibile effettuare visite e degustazioni in cantina.
Via Torretta 52, Spoltore (PE), tel. 085.4478158, www.fattorialavalentina.it

Azienda Agricola Dino Illuminati
Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane DOCG Zanna, 100% Montepulciano, venduto in loco a 15 euro.
Su prenotazione è possibile effettuare visite e degustazioni in cantina.
C.da San Biagio 18, Controguerra (TE), tel. 0861.808008, www.illuminativini.com.
 

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