Le ricariche per le stampanti a getto d’inchiostro presentano costi molto alti, ragione che spinge molti consumatori ad acquistare cartucce compatibili anziché quelle brandizzate direttamente dal produttore della stampante, abbattendo notevolmente le spese. Dati i prezzi d’acquisto, ci si aspetterebbe, quanto meno, che le ricariche originali siano piene fino all’orlo e che le indicazioni sulla quantità riportate sulle etichette fosse conforme alla realtà. Ma è davvero così?
L’inchiesta

Lo studio condotto dall’associazione per i consumatori ha portato a galla scomode verità: in oltre a metà delle cartucce analizzate, è risultato che il serbatoio fosse stato riempito al di sotto delle reali capacità mentre in più del 25% dei casi la stampante segnala l’esaurimento dell’inchiostro nonostante un carico ancora del 10%. In un caso, inoltre, il contenuto di inchiostro era pari alla metà rispetto a quanto indicato dall’etichetta.

Tra leggi nebulose e scarsa tutela

Secondo quanto previsto dalla legge, i produttori (compresi quelli che si occupano di compatibili) non sono tenuti a fornire indicazioni relative alla quantità di inchiostro presente nella cartuccia. In pratica, riempire il serbatoio a metà è pienamente nelle facoltà dei produttori (che ne approfittano).

Si tratta di una questione delicata poiché tali condotte danneggiano il portafoglio dei cittadini ma anche l’ambiente. Le cartucce rappresentano rifiuti speciali, difficili da smaltire e impattanti negativamente sull’equilibrio dell’ecosistema. La legge, ad oggi, non ha saputo fornire alcuna risposta e la questione resta insoluta.

Come arginare il problema

Ovviamente, finché non si deciderà di dettare una nuova linea e di intensificare i controlli per i produttori, la problematica resterà irrisolta. D’altra parte, possiamo difenderci tramite un atteggiamento accorto. Per prima cosa, si consiglia di non rimuovere la cartuccia finché essa non inizia a stampare in modo sbiadito, a prescindere dalle indicazioni della stampante. Poi, è bene cercare di ridurre l’uso della carta solo a situazioni in cui essa è necessaria e preferendole, piuttosto, l’utilizzo di supporti digitali.

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