L’Associazione Nazionale Avvocati Italiani rende noto che alcuni tribunali italiani sono nel mirino degli hacker.
“Sono stati rubati i dati relativi a numerosi procedimenti – ha dichiarato il presidente Anai Maurizio De Tilla – ora è in corso una indagine giudiziaria. Alcuni responsabili sono già stati individuati ma si cerca adesso di sapere dove sono finiti i dati scaricati e per quali fini sono stati utilizzati”.
Il punto però per il Presidente Anai è che “La sicurezza del processo telematico è in pericolo”.
“Non si conosce, infatti, il livello della sicurezza dell’intero sistema e segnatamente la parte che riguarda la custodia e riservatezza dei dati” ha continuato De Tilla.

L’ANAI intanto ha scritto al Ministero della Giustizia per avere chiarimenti.
“Il processo telematico è in forte crisi non solo per la sicurezza – ha dichiarato De Tilla – ma anche per il recente provvedimento approvato dal Senato che fissa misure organizzative per l’acquisizione anche di copia cartacea degli atti depositati con modalità telematiche.
Le misure riguardano, altresì, la riproduzione su supporto analogico degli atti depositati in via telematica nonché la gestione e conservazione delle copie cartacee.
Si tratta, quindi, di un vero e proprio doppio deposito, mentre l’ANAI aveva chiesto l’alternativa tra i due depositi (cartaceo e telematico). Intanto, dopo l’estensione del luglio 2015, le Corti di appello sono in tilt. I casi di disfunzioni non si contano più”.
A questo punto, ha concluso il presidente De Tilla “senza sicurezza e senza certezza di funzionamento non è possibile andare oltre”.

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