Ci associamo sentitamente all’appello di Massimo Gramellini, uscito sulle pagine de “La Stampa” e ripreso da “Il Fatto Quotidiano.it”, che di seguito pubblichiamo integralmente.

“E così vorreste condannarlo ai domiciliari. Costringerlo a trascorrere un anno sul divano della trisnonna, intrappolato fra pareti color salmone, al lume fioco di una lampada a forma di fungo atomico, tra le braccia di una giovane donna che lo soffoca con promesse di amore eterno, quando lui chiede soltanto libertà. Fanatici senza cuore, ma non vi tormenta il destino di quest’essere incolpevole che una serie inaudita di coincidenze ha trascinato negli abissi domestici documentati dalla foto? Abbiate il coraggio di guardarlo, tremate davanti al suo smarrimento, date sfogo all’imbarazzo e al rimorso che vi suscita il suo atteggiamento di resa. Dove sono l’antica fierezza, la passione per gli ambienti promiscui e la spregiudicatezza che gli consentiva di oltrepassare ogni porta socchiusa, infischiandosene di regole e divieti? Neanche un mostro merita di finire così. E lui non è un mostro. Chiunque abbia lo sguardo puro di un Bondi lo troverà bellissimo. È solo troppo orgoglioso per chiedere la grazia. E allora la chiediamo noi: libertà per il cagnolino Dudù.”

Il Giano bifronte che governa l’Italia ormai da diverso tempo, NAPOLETTANO appunto, ha un’occasione irripetibile di salvare capra e cavoli, ossia il Governo. E’ di tutta evidenza che non si può concedere la Grazia a un pregiudicato, condannato per una frode fiscale commessa mentre era Presidente del Consiglio, perché non solo l’Europa non capirebbe, ma ci riderebbe dietro tutto il mondo umano e anche quello animale. Né, nel caso di Berlusconi, ci si può appellare a particolari motivi umanitari, dal momento che sarebbe vero esattamente il contrario. Per l’Umanità è senz’altro meglio che un frodatore fiscale, condannato in primo grado per concussione e prostituzione minorile e imputato in molti altri processi, stia nelle patrie galere. E neppure si può prendere in considerazione il buffo neologismo creato dai servitori dell’ex Cavaliere, “agibilità politica”, perché non stiamo parlando di un magazzino o un annesso agricolo, allora c’è una sola soluzione: liberare Dudù. Un gesto di clemenza e di apertura politica che dimostrerebbe, semmai ce ne fosse bisogno, che da parte della Magistratura non c’è alcun intento persecutorio nei confronti dei Berlusconiani né che si vuole risolvere una situazione politica per via giudiziaria. Il delinquente è Berlusconi ma, per tutti gli altri, cani e porci compresi, c’è clemenza e ascolto. No alla vivisezione! No ai canili lager! Dudù libero!

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