Ore 9.01 Il governo Renzi è come Clarence Seedorf: è giovane, si è insediato da poco ed è stato voluto da Silvio Berlusconi. Mentre il premier cerca di imparare ad allacciarsi bene tutti i bottoni della giacca (per le scarpe con le stringhe, invece, è troppo presto e per ora vanno bene ancora le Geox a strappo), i suoi ministri si preparano ad affrontare una dura giornata, fatta di lacrime, sangue e interviste di Fabrizio Roncone. E il tutto entro le nove di stasera, perché poi inizia Colorado e nessuno vuole perderselo.

Ore 9.18
Il ministro delle Riforme Costituzionali Maria Elena Boschi è al lavoro per rendere incostituzionali la pizza all’ananas, Pomeriggio Cinque e quelli che usano ancora il Televideo per informarsi; inoltre, studia una legge elettorale che tolga il diritto di voto a chi ride alle battute di Made in Sud.

Ore 11.00
Il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia si dedica all’eliminazione degli enti inutili: il Cnl, Milan Lab, la Nazionale di rugby, Klaus Davi i telefilm che fanno la mattina su Italia 1.

Ore 11.58
Il ministro degli Affari Regionali Maria Carmela Lanzetta propone una partnership tra la Lombardia e la Calabria per far sì che la ‘ndrangheta non operi solo in una zona d’Italia, ma si estenda anche al sud.

Ore 12.13
Il ministro degli Affari Esteri Federica Mogherini incontra il premier olandese Mark Rutte per chiedergli se è disponibile a riprendersi Emanuelson.

Ore 12.27
Il ministro degli Interni Angelino Alfano è impegnato a cercare il suo nasino, perché suo papà gliel’ha rubato da piccolo e non gliel’ha ancora ridato.

Ore 13.44
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando sta pensando di concedere una grazia perenne a Silvio Berlusconi, per cancellare il 65% dei processi in Italia.

Ore 14.32
Il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha assunto come consiglieri Daniele Bonera e Philippe Mexés: qualsiasi cosa le suggeriranno, lei farà il contrario.

Ore 15.55
Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan è offeso perché finora non l’hanno invitato né Fazio né la Bignardi: per questo chiama in Rai per chiedere se possono intervistarlo due minuti ad Agorà o almeno se può andare a fare il figurante a I fatti vostri, che così può anche chiedere un autografo al suo mito Marcello Cirillo.

Ore 16.16
Il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi sta ancora cercando di capire se l’hanno presa per il c**o o se davvero c’è qualcuno che crede che in Italia possa esserci uno sviluppo economico.

Ore 16.52
Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi settimana scorsa ha preso il Milano-Camnago delle 18.23 e se tutto va bene tra un paio di giorni dovrebbe arrivare a destinazione.

Ore 17.18
Il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina sta recuperando tutte le puntate di Melaverde, sia perché gli piace Ellen Hidding, sia perché Edoardo Raspelli è davvero un simpatico pacioccone.

Ore 19.00
Il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti deve ancora riprendersi dallo choc dopo avere saputo che uno dell’Udc sta al governo.

Ore 19.03
Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini decide di eliminare i corsi di laurea in Scienze della
Comunicazione, ché tanto per preparare i McNuggets non c’è bisogno di conoscere McLuhan.

Ore 19.40
Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha comprato due quintali di cioccolata perché l’ultima volta che ha parlato con Renzi ha capito Ciobar invece di Job Act.

Ore 20.01
Il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini pensa a come migliorare la fruizione delle opere d’arte da parte dei turisti: non è possibile che per prendere a martellate il David di Michelangelo una persona debba stare in coda due ore. Poco dopo, incontra il ministro della Cultura francese Aurélie Filippetti e su suggerimento del suo consulente Wladimiro Tallini le ordina: “Adesso ridacci la nostra Gioconda perché siamo noi i campioni del mondo: è nostra, è nostra, vogliam la Gioconda, alé oh oh, Materazzi ha fatto gol”.

Ore 20.40
Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin da una settimana non si fa sentire perché sta cercando di capire come mai ogni volta la Tachipirina in bustina rimane tutta sul fondo del bicchiere. 

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