Che Ruby si prostituisse prima ancora  di incontrare Berlusconi  è provato da più di una testimonianza ed era noto ovviamente anche all’ex premier, come gli era nota la sua minore età.

All’epoca era una ragazza di umilissime origini che viveva  a Milano senza nessuna formazione e con pochissime speranze di riuscita nell’Italia che caccia via i  suoi giovani. Figurarsi cosa se ne fa di una marocchina figlia di un venditore ambulante.  E quale cosa più facile e a portata per Ruby che usare il proprio  corpo che ha ben poco di adolescente? 
 
Ma questa, che potrebbe sembrare una notizia per  riflessioni  di natura sociologica sull’integrazione e sulle opportunità  che hanno le seconde generazioni di immigrati, è diventato una specie di dispositivo rivelatore di cosa si considera morale o immorale in Italia e quindi anche  del livello di arretratezza. I riflettori mediatici e dei commentatori  sono sempre  accesi sulla ragazza che era una prostituta, non su  Berlusconi che era il presidente del consiglio  che  aveva organizzato un giro di prostitute in casa sua. Ruby, in particolare, era  minorenne, immigrata e figlia di disperati. Ma  anche ora, dopo la richiesta di  Ilda Boccassini  a sei anni di reclusione, ancora di più, sembra che la colpevole sia lei e che Berlusconi abbia compiuto piccoli reati  relativi alla morale. 

Appena uscita la notizia, Ruby chiamata dai magistrati stava più o meno confessando. Forse confessava a metà per poter negoziare  la cifra con cui farsi pagare il silenzio. Nell’intervallo in cui sono probabilmente intercorse trattative,  se a sinistra  si doveva dimostrare che era una prostituta perché così si inchiodava Berlusconi, a destra si doveva dimostrare che era una prostituta e quindi che stava mentendo.  Furono subito note le intercettazioni,  con frasi come ” mi ha detto di fare la pazza che mi ricopre di oro” e le immagini che la riprendevano in un locale di Milano, costume in latex, gambe divaricate e due uomini – con una  museruola per  cani –   in costume, sopra di lei. Un’immagine di stupro. La parola d’ordine dai giornali di destra era: è una puttana, non può dire la verità. 

Daniela Santanché, onorevole  e ex sottosegretaria nel governo Berlusconi,  possiede  una concessionaria di pubblicità. Tra i vari quotidiani con i quali intrattiene rapporti di affari, c’è  anche  la rivista free press distribuita ovunque: “Io Spio”.  Su questa era stata pubblicata, al momento dell’uscita della notizia  (2010)  “Bunga Bunga bufala”, per dire che si trattava di una serie di  fesserie.  La copertina riportava la nota  immagine di  Ruby appunto nel locale di Milano  con quei due uomini sopra, in posizione di stupro.  All’epoca,  una madre di due bambini  aveva protestato per l’indecenza della copertina distribuita con una certa insistenza, ovunque,  nei locali pubblici. Rispose il giornalista  autore  dell’articolo accusando il paese intero  di moralismo. 

Ora, è   fin troppo evidente che  Ruby  sia  bugiarda, fino a quel patetico sit in davanti al tribunale di Milano dello scorso aprile, né  ispira moltissima pena sapendola con un conto in banca di  4 milioni di euro. E’ vero come dice Dacia Maraini che “mente per dignità”. Di sicuro mente anche per comodo. E  tutto sommato, dovendo valutare con uno sguardo cinico e disincantato: fa anche bene. Ha sfruttato tutto a suo favore giocando lei per prima sulla sua condizione svantaggiata:  donna, immigrata, musulmana, minore. 

Ma ancora una volta l’atteggiamento di Ruby è solo secondario. 
 
E’  invece  incredibile come sia da una parte che  dall’altra, in modi diversi, si sia usata Ruby  secondo forme più o meno mediate di sfruttamento di un corpo. 
Dal sesso a pagamento con Berlusconi, alla rivista “Io Spio”, alle interviste di Signorini per Medieset in cui si era allestita la menzogna della ragazza in lacrime  per dimostrare la tesi di Berlusconi buono e  generoso, fino alla deflagrazione delle ore successive alla richiesta di condanna. 

Oggi sappiamo da  Ilda Boccassini che sicuramente si prostituiva e che è stata sicuramente corrotta e che Berlusconi pertanto potrebbe essere accusato di concussione.  E allora ancora una volta l’attenzione torna su di lei.  La foto di Ruby nella scena  porno  nel  locale milanese è passata da un’altra parte politica.  Ora chi vuole “Berlusconi in galera”  sta facendo girare con una certa rabbia sempre la stessa foto: Ruby, che sembra stuprata, nel locale milanese.  I social network sono pieni di scritte gravide di insulti, e di ironie. 

Ma perché  ancora lei? 

In una  puntata dedicata al processo  condotta da Mentana ( “Bersaglio mobile” )  andata in onda su La Sette,  il giornalista  del Corriere Verderami, sosteneva  che  la requisitoria di Ilda Boccassini fosse moralista. Ora,  una requisitoria ha altissime possibilità di essere moralista, ma non è  certo quello il punto.  E i reati  commessi da Berlusconi  che in tutti questi anni si sono voluti ridurre a una questione di morale, erano quasi lo sfondo del dibattito,  e   quasi tutti erano  d’accordo sulla tesi di Verderami. Bechis di Libero non ne parliamo e  Cappelletti del Messaggero pure.

L’altra colpevole  diventava quindi Ilda Boccassini. Libero non ha tardato a  sottintendere  che se  Boccassini se la prende col maschio, anzi il Maschio, è evidente che le manca qualcosa.  Cioè la solita cosa che manca alle  donne come vuole  appunto  la mentalità più  moralista del  mondo.  Perciò il titolo – giocando sul fatto che la pm non avesse prove (malgrado sei ore di produzione  di prove) è  stato:  “Il pistolino fumante” , secondo lo stile del quotidiano che rivela la frustrazione sessuale dell’intera redazione. 
  
 Il giornalista Gianluigi  Nizzi, invece,  noto per le sue inchieste,  ha  pubblicato la foto dello “stupro di Ruby” nel locale milanese sulla sua bacheca con questa scritta : 
Immagine poco vista: Ruby quando si faceva notare per la sua timidezza. Credere alle favole fa bene rubysantasubito.

Poco vista?  Gira da  sempre a seconda delle situazioni. I commenti a margine sono tutti ovviamente per Ruby. Una donna scrive:  ” bisogna capire chi ha sedotto chi” , e ancora  ” non è una escort , ma diversamente  mignotta” ;  “è rifatta” e altre di questo tenore. 

Non ha certo aiutato la frase  di Ilda Boccassini  per Ruby: “Furba, di una furbizia delle orientale”. Si lamentava sempre Bechis  ” La Boccassinin ha detto una cosa gravissima. Non lo sta dicendo nessuno”. Nessuno?  Il giorno  dopo non si è parlato che di questo. E su questa frase appunto si è attaccata in  modo  patetico la destra più razzista d’Europa, accusando la pm di razzismo, dopo aver insultato il giorno stesso ogni  immigrato e negato ogni possibile futuro ai suoi figli. 

Ma la scena  culmine di un paese di veri chierichetti è quella della manifestazione del Pdl contro i magistrati. Così dopo aver dato ogni  colpa alle puttane,  dichiaro inoltre che non ho nessuna responsabilità e chi se la prende con me, lo fa perché vuole distruggermi. Perché, io, sono perseguitato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *