L’altro giorno, nel grande salone della Corte d’Appello di Milano, mentre ero in attesa di andare in udienza, mi è capitato di assistere ad un chiassoso vociare tra due donne dell’impresa di pulizie, una delle quali diceva di aver visto Emilio Fede al Tg4 e ambedue si scompisciavano letteralmente dalle risate (ma che ci avevano da ridere?). Ho letto da qualche parte che Minzolini è stato rinviato a giudizio e cha la RAI si costituirà parte civile.
Questi ed altri avvenimenti, mi hanno dato lo spunto per riflettere, e ho capito… come l’ITALIA abbia un compito molto più gravoso e difficile rispetto ad altri Paesi, per superare la crisi in atto e rimettersi in cammino.

Innanzitutto, diciamoci la verità (qualche volta), ciò dipende dal fatto che siamo un po’ più indietro rispetto a molti altri Paesi europei, checché… e dico checché ne dica il nostro ex Superministro Tremonti che era l’unico che “capiva tutto” (fin dalle elementari, a quanto pare) e ha sempre capito tutto; una volta conosciuto come “R.P” (Risolvo Problemi), anche se oggi i soliti incorreggibili voltagabbana italiani, lo hanno già ribattezzato “A.P.” (Aggravo Problemi). Inoltre… guardiamoci negli occhi… noi dobbiamo fare uno sforzo doppio rispetto agli altri (e questo Euro o non Euro).
Non solo dobbiamo ridurre le spese, aumentare le entrate, promuovere la crescita (come gli altri), ma dobbiamo attuare anche l’indispensabile DESTRUTTURAZIONE di TUTTA LA POTENTE MACCHINA del BERLUSCONISMO, ormai incrostata, ramificata, ingarbugliata e avvinghiata come un cancro che divora il cuore del Paese; inoltre, per non creare contraccolpi, crolli, danni e macerie, dobbiamo muoverci con attenzione e abilità, partendo dai bulloni; una volta sbullonati, uno ad uno i pezzi, possono anche essere asportati e buttati nelle discariche o negli inceneritori, ma ci vuole cautela, pazienza, pinze, chiavi inglesi, giravite e martelletti, non asce, vanghe, martelli pesanti e schiacciasassi.

Una sempre più convinta e diffusa ridicolizzazione di un Fede? Ecco che un bullone è tolto; una defenestrazione e una adeguata condanna di un Minzolini? Ecco tolto un altro bullone. L’audience di Tg3, per la prima volta nella storia della RAI, supera quella di TG1? Ancora un bullone andato. Può essere un buon inizio per rimettere in sesto il settore dell’informazione in Italia; così, piano piano, senza fallimenti, chiusure ed altri drastici eventi (beh… qualche amarezza in giro è inevitabile) si esce dalla “semilibertà di stampa” (ricordate il Capo del Governo del “fare” che diceva che di .libertà di informazione ce n’è fin troppa in Italia?), e ci si affianca agli altri Paesi omologhi, nella “piena libertà di stampa”. Prevedo un rientro tranquillo, senza bisogno di grancasse e fanfare, di Santoro e Dandini alla RAI, e così via.
Questo metodo, applicato con continuità e competenza in giro, darà frutti in tempi, se non proprio brevissimi, abbastanza brevi. Diciamo: 2 ANNI, massimo 3, secondo me per “deberlusconizzare” completamente il Paese.
Ma vista la grande vitalità e volontà costruttiva dimostrata dagli Italiani, questi tempi possono anche essere accorciati, e di molto.

Nessuno si aspetta, per carità, la totale sparizione dei “berluschini”. In Italia non sparisce mai niente, si sa. Neanche il fascismo sparì, e non è mai sparito del tutto, eppure ne abbiamo prese di mazzate dagli anglo-americani! Ai quali il nostro pittoresco “Fondatore dell’Impero” aveva allegramente dichiarato guerra; ed immani (vorrei dire di più, ma non riesco a trovare un aggettivo adatto) furono le umiliazioni, i lutti e le sofferenze che ci inflissero gli “ottimi” ex alleati nazisti (trionfalmente scelti, per costruire l’Italia del “me ne frego”, dall’”Uomo della Provvidenza”), ai quali, sempre il nostro “Fondatore…” nonché “Uomo della Provvidenza” continuava a tenere bordone, anche dopo la sconfitta.
E al giorno d’oggi, prendiamo, non so, un Pannella, non ha forse costruito tutta la sua saga politica sul “divorzio”? Una roba che nel resto del Mondo c’era da secoli, quando timidamente il nostro squinternato Paese ha tirato fuori il capino (ha da ringraziare quegli stessi che oggi, con i denti, si tengono ben stretta l’esenzione dall’ICI e con le mani ne lanciano qualche briciola ai razzolanti, nonché il pur sempre “contestato” Andreotti & company, come molti italiani, del resto, a parte quelli che… hanno da piangere le vittime delle stragi… ma lasciamo perdere). E sulla stessa strada non si sta forse avviando un Di Pietro? Lui costruisce su “Tangentopoli” (peraltro, significativamente lui stesso dice che la situazione di degrado etico e criminale nei rapporti tra privati e Pubblica Amministrazione, che c’è oggi, è PEGGIORE di quella che c’era all’epoca di “Tangentopoli”), un’inchiesta dalla quale l’Italia è uscita a pezzi (qui, appunto, va ripreso il discorso del metodo: una cosa è operare con cautela, pazienza, pinze, chiavi inglesi, giravite e martelletti; altra cosa è muoversi con accette, vanghe, picconi, martelli pesanti e schiacciasassi, come è accaduto per la “gloriosa” c.d. operazione Mani Pulite); la maggior parte degli inquisiti è stata assolta, dopo essere stata massacrata dai media, c’è stato qualche eccellente “suicidio”, da lì è nato il BERLUSCONISMO, e da lì è nato pure il DIPIETRISMO (si somigliano?) e lui non può che esserne soddisfatto. Lo sarà certamente anche il ben piazzato Cristiano.

E perché il Caimano no? E’ lì che sonnecchia, nel cono d’ombra delle frequenze televisive che si è autoregalato, o meglio, come nei cartoni animati, Silvio presidente allunga le mani per donare a Silvio imprenditore che, con la velocità di Speedy Gonzales, si sposta dall’altra parte per prendere dalle mani di se stesso, il dono elargito.
Beh… almeno i bambini si divertono? No, non si divertono affatto. Fa troppo schifo ‘sta cosa; loro sono di animo semplice, ma non sono stupidi.

Del resto, ci giurerei, neanche lo SCILIPOTISMO sparirà del tutto; figuriamoci!
Visto come si è rigenerato ed anzi incrementato il sedimento viscido e torbido di corruttele, truffe, concussioni ed evasioni, dopo che i P.M. di Milano, bontà loro, avevano “rivoltato l’Italia come un calzino”?

Siete stati presi da conati di vomito nel vedere lo sconcio dei nostri Parlamentari che si difendono la “paghetta” invece di lavorare? Anche con toni “epici”, fino all’(allettante) “istigazione al suicidio”, di cui parla una tal signora, definita dal volgo, “vajassa per antonomasia” (avrà letto “Il suicidio” di Edmondo Rho e si sarà sentita irresistibilmente attratta). Che cosa stanno facendo attualmente i sig.Onorevoli? Che cosa sta facendo la cd. “Sinistra”? (Oltre ad affaticarsi per la pagnotta, si fa per dire) Eppure ci sarebbe tanto da fare! Non può mica essere tutto a carico del Governo (le proposte di legge di un Governo “tecnico”, tra l’altro, sono intrinsecamente deboli nelle aule parlamentari).

Ci sono almeno TRE fondamentali iniziative legislative urgenti e indispensabili che andrebbero intraprese (a parte la riforma della Giustizia, della Scuola, dell’assetto della Pubblica Amministrazione – tra cui l’opzione “federalismo”- che sono più di fondo): IN PRIMIS – Abrogazione della “porcellum” e introduzione di una legge elettorale seria che permetta ai cittadini di scegliersi i propri rappresentanti; II – Seria disciplina e soluzione del conflitto di interessi, perché non accada mai più quello che fin oggi è accaduto, con la trasformazione di una Democrazia in Oligarchia orgiastica; III – Ripristino della “gravità” del reato di falso in bilancio per rendere affidabili, e quindi competitive le nostre aziende industriali in Italia e all’Estero. Ma chi si sta muovendo in tal senso? NESSUNO. Però continuo sempre a dire “calma e gesso”, nell’era del dopoberlusconismo, nonostante rallentamenti e freni, si può fare e… si farà, si farà.

E avete dato un’occhiata a come “lor signori” si compravendono, offrendosi essi stessi, sul mercato, al migliore offerente? Roba da parlamento tanzaniano! Ma mi dispiace, poi, offendere così. Se questo dovesse rimanere lo standard dei nostri “rappresentanti” (grazie anche alla “porcellum”), tempo una legislatura, forse mezza, sarete voi, amici della Tanzania a dire, in senso dispregiativo, quando dovesse capitare, “roba da parlamento italiano”.
C’è da dire, però, che, certe volte anche i più qualificati ricercatori e comunicatori ci fanno la figura di Alice nel Paese delle meraviglie. Va bene l’inchiesta, anche la candid camera; ma cascare proprio dalle nuvole no! Che si aspettavano Mentana e l’equipe che ha fatto il servizio? Che i parlamentari, non dico dichiarassero di essere lì per la salvezza della Patria e intonassero, semmai, pure l’inno nazionale, ma che il loro atteggiamento fosse politically correct, e le loro parole ispirate ad intenti propositivi e finalizzate al bene della comunità e dello Stato?
Ma come è possibile questo, quando il messaggio del sistema agli onorevoli non è: «voi siete i più esposti, i primi, dovete prepararvi voi a sudore, lacrime e sangue, prima dei cittadini che rappresentate, quindi solo se siete assolutamente motivati e vi sentite capaci di svolgere il vostro compito, potete farvi avanti, altrimenti lasciate il posto a chi è disposto ad affrontare sacrifici e disagi», bensì «voi siete privilegiati ed esentati da qualsiasi problema, sofferenza e difficoltà dei comuni cittadini che, diciamo così “rappresentate”, avrete benefici ben superiori al compito che svolgete, quindi state ben incollati al vostro scranno e fate tutto ciò che è necessario per non ritornare nel marasma dei comuni mortali»?
Vero è che, a tutto questo, ha contribuito, in modo decisivo, la diabolica macchina berlusconiana, di cui si diceva, sferragliante e tentacolare come si vide in Wild Wild West, per dare un’idea (ecco perché, probabilmente, gli Americani chiamano il nostro precedente Governo “cinematografico”; loro hanno la testa sempre metà ad Hollywood e metà nelle loro faccende quotidiane); ma ora che la si sta accuratamente smontando (qui non siamo nel Far West), dovrebbe, progressivamente, calare e decantarsi anche la venefica emulsione.
L’Italia è così, c’è varietà nel bene e nel male, e chi sa che non sia proprio questa la sua forza.
Quindi calma e gesso, come insisto nel dire, e come si suol dire.

Non vi è dubbio che, alle prossime elezioni, verranno fuori anche onorevoli appartenenti alla compagine che ci stava portando dritti dritti alla “catastrofa”. L’importante è non calcare la mano.
Saranno digeribili dal sistema democratico, una ventina di deputati e una decina di senatori del Partito degli Onesti, della Gnocca o come altro si chiamerà al momento dell’incoronazione del fratello di Alessandro, e 7/8 onorevoli in tutto dalla parte del C.A.T (Celti allevatori di Trote); non di più (oddio! Qualcosina in più, comunque ci sarà, credo, l’importante è non strafare. Gli indecisi sono pregati, quindi, di non votarli; meglio, al limite, non votare affatto).

In conclusione:
altro che Presidente-operaio! Qua dobbiamo rimboccarci le maniche e farci noi operai, per cancellare (divisa, elemetto e attrezzature a portata di mano) gli obbrobri e gli imbrattamenti che il Presidente ha sparso per tutta l’Italia, non facendosi mancare niente e non risparmiando neppure uno scoglio in mezzo all’acqua; peggio dei gabbiani! Presidente-gabbiano, o Presidente-piccione, strano che non ci abbia pensato. Ma noi sì, ci pensiamo e puliremo tutto. Vedrete, appunto con calma e metodo, ce la faremo.
E con questo Buon Natale a tutti.

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