“Gridare che la merda puzza non è reato”. Questa è un verso di una poesia di Salvo Vitale, una delle due “anime” di Radio Aut con Peppino Impastato, un uomo che ancora oggi è in prima fila nello svelare le tante verità celate.

Nella sua raccolta di poesie “Arrangiamenti – Rabbia in versi (2006-2011)” Vitale ci costringe ad aprire gli occhi, anche con brutalità, sulla nostra società attuale. Ogni componimento nasce da un commento lasciato nel blog di Beppe Grillo o tratto dal sito su Peppino Impastato. Ogni poesia ha un suo percorso e sfaccettature diverse, tutte ci fanno riflettere e ognuna meriterebbe un approfondimento. Con la poesia dal titolo “Aspetto” l’autore parla dei nostri media che continuano a spacciare per vere le notizie più tendenziose.

Vitale scrive: “L’informazione in Italia non esiste. Io rimango qui e aspetto, aspetto i vostri depliant, i vostri santini, neanche buoni per fare i filtrini delle canne, le vostre comparsate in tv, le vostre lagne logorroiche… io so aspettare prima o poi Peppino ritornerà”. Nella poesia “ Adesso” il lettore si tuffa in versi irriverenti nei confronti dei politici, la risata esce spontanea in più occasioni. Vitale non risparmia nessuno, destra, sinistra, centro, chiesa… ne ha per tutti.

“veltroni medita sulla sua inutilità, brunetta è scomparso dentro il cesso, il mare è caldo, il brodo è freddo, bossi porta la trota a fare il bagnetto, casini è in chiesa a pregare di far centro, di pietro ha rimesso in moto il trattore, bersani cerca il filo logico dei suoi pensieri, d’alema issa la vela e cala le brache, la russa gioca a risiko da solo per vincere, gasparri studia l’italiano su un libro russo, le escort strisciano nel garage di arcore, vespa sta cercando una nuova lingua (a furia di leccare la sua si è consumata)”.

Il poeta lotta, urla, perché ci sia la diversità, perché è la diversità che rende gli uomini liberi, è contro l’omologazione che imperversa in ogni dove. Attacca la mafia, i politici corrotti, la chiesa ipocrita, la gente che sguazza in questo panorama senza valori. “Un esercito di furbi” racconta dei mariti che hanno la puttana per misere avventure extra coniugali, le mogli hanno l’amante bello e abbronzato, i ragazzi birra e pasticche a volontà.
Vitale oltre a evidenziare i vizi di ognuno di noi invita alla battaglia, all’impegno sociale, a cambiare le cose. Nell’elegia “Verrà un giorno” Salvo si lascia guidare dalla speranza di un futuro diverso tutto da inventare. Un libro di poesie che in questo momento pre-elettorale andrebbe letto solo per riflettere bene e non votare per i politici che per anni ci hanno preso in giro. Un libro che ci invita ad aprire la mente e a non subire una televisione ricca di menzogne. Un altro mondo è possibile, dobbiamo solo volerlo.

Salvo Vitale, Arrangiamenti. Rabbia in versi (2006 – 2011), Navarra editore, 10 euro

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