Lo scrive Ehud Yaari sui media israeliani

Le Guardie Rivoluzionarie non si fermano e ora sono impegnate a scatenare un pericoloso scoppio delle ostilità contro il Marocco. Contro un vecchio amico di Israele, che è stato l’ultimo ad aderire, per ora, agli Accordi di Abramo.

E’ quanto scrive l’analista Ehud Yaari sui media israeliani.

La fornitura di droni al “Polisario” potrebbe porre fine al cessate il fuoco intorno al Sahara occidentale. Potrebbe persino portare a un conflitto militare tra Marocco e Algeria.

In una serie di conversazioni, i consiglieri del re Mohammed VI stanno già segnalando che chiederanno di nuovo aiuto.

Secondo informazioni provenienti da varie fonti negli Stati Uniti, in Francia e in Spagna, gli iraniani intendono – e potrebbero aver già iniziato – a trasferire in Algeria una grande quantità degli ultimi droni d’attacco. Si tratta di Shahad, già sfruttati dai russi in Ucraina.

Si ritiene che almeno alcuni di loro siano stati consegnati a combattenti del “Polisario” nella regione di Tindouf, nel sud-ovest dell’Algeria. Attorno a questi campi ci sono da decenni le basi dei ribelli. Finora il Marocco è riuscito a fermare le incursioni nel deserto.

Negli ultimi anni, i combattimenti si sono placati e il Marocco ha gradualmente guadagnato un crescente sostegno internazionale. Questo per la sua posizione di concedere autonomia a questo territorio in gran parte disabitato. Il “Polisario” rabbrividisce, ma non ha la forza di rinnovare la campagna. I loro capi algerini temono di finire nei guai e hanno preferito, ad esempio, chiedere agli Stati Uniti di tentare di ottenere dai marocchini una rotta per trasferire merci sulla costa atlantica della Mauritania.

Ora l’Iran sta entrando in scena. Sperano di creare un nuovo tipo di minaccia per il Marocco. Trasformare il “Polisario” in una forza militare come le milizie che ha diligentemente istituito in Siria, Iraq e Yemen, o come a Gaza. Così come con quelle che sta cercando di stabilire in Azerbaigian, Afghanistan e altre parti del mondo.

Gli iraniani, a quanto pare, non sono gli unici: la Russia sta cercando di ottenere una base navale dall’Algeria. Rifornendola di armi e ha già trasferito attraverso di essa in Mali e Burkina Faso (dopo i colpi di stato militari lì) i mercenari del “Gruppo Wagner”.

Lo stanco esercito francese si è ritirato e Putin punta a penetrare ulteriormente nella fascia desertica del “Sahel”. Ricordiamo che Israele spera di stabilire relazioni con i paesi del “Sahel”, come Niger e Mauritania, al fine di aprire una rotta aerea per voli attraverso i cieli del Sudan e del Ciad, direttamente in Brasile e Argentina.

Se prevediamo attacchi suicidi con droni al Marocco, la situazione in Nord Africa cambierà. Ci vorrà un grande sforzo americano per impedire uno scontro aperto tra Marocco e Algeria, che in passato si sono scontrati nella regione di Tindouf.

Gli iraniani possono acquisire nuovi avamposti che aumenteranno la loro capacità di ricatto e minaccia. Naturalmente consentiranno nuovi punti di partenza per seminare terrorismo.

Tutto questo sta accadendo in lontananza, ma è ancora troppo vicino a noi.