L’ho scritto molte volte: la tutela dei diritti degli assicurati è legata agli intermediari. E’ con l’intermediario, novello Virgilio, che il consumatore varca la soglia del “misterioso” mondo delle polizze.

Sono gli intermediari che spiegano e vendono la polizza all’assicurato, sono loro che cercano il prodotto migliore per il proprio cliente. D’accordo,  il prodotto è fornito dalle Compagnie, ma è l’intermediario che poi, come farebbe un sarto esperto, lo “cuce addosso” al cliente come un vestito che “butti bene”,  senza pieghe e senza difetti.
Sì, ma chi è l’intermediario, o meglio,  chi sono gli intermediari?
Di intermediari, infatti, ce ne sono diversi forse troppi.

Tanti (troppi) intermediari. Agenti e Sub-agenti.
Per chi, come molti tra i nostri lettori, non sapessero chi siano gli intermediari ( i consumatori non si fanno troppe domande, a loro basta parlare con “l’assicuratore”)  oggi ve li presentiamo.
Cominciamo dall’Agente, un professionista  organizzato sul territorio con un ufficio più o meno grande (agenzia) e dei dipendenti. L’agente può essere monomandatario (rappresenta una sola Compagnia) o plurimandatario. All’agente sono collegati uno o più uffici periferici retti da un collaboratore: sub agente, che svolge di fatto le stesse mansioni dell’Agente al quale risponde.
Ci sono poi i collaboratori dell’agente che, per non chiamarsi “produttori”, si sono scelti l’aggettivo:  “consulenti” . Sono dei procacciatori d’affari, più o meno preparati, che procurano clienti all’agenzia e svolgono anche compiti gestionali come: incasso dei premi delle polizze da loro vendute , incasso dei premi degli anni successivi ed eventualmente apertura di sinistri dei propri clienti. Possono, cioè, svolgere attività simili a quelle dei sub agenti, ma non gestiscono un ufficio periferico. I “consulenti” possono essere presenti anche nei locali dell’agenzia per gestire il servizio di “front office”. Si tratta di collaboratori , per  lo più dipendenti dell’agente, che oltre a svolgere un servizio di “smistamento” indirizzando il cliente, a seconda delle sue necessità,  verso i vari servizi dell’agenzia : ufficio sinistri, colloquio con l’Agente o con un tecnico, cercano soprattutto di “aggiornare” le polizze precedentemente sottoscritte dal cliente o proporne di nuove trasformandosi, in mini procacciatori d’affari. Svolgono cioè un servizio rapido, di prima necessità e le polizze che propongono sono solitamente polizze legate alla Rca.  Ci sono, infine i “segnalatori” che non sono intermediari poiché si limitano solo a segnalare potenziali clienti all’Agente, al sub agente o al consulente d’agenzia.   

I Broker.
Quando, negli anni ’80,  apparvero per la prima volta in Italia, si occupavano esclusivamente di aziende di grandi e grandissime dimensioni, imponendo alle Compagnie prezzi e testi di polizze . Oggi, con la crisi, si occupano di tutto, persino di polizze Rca. I Broker, come diversi agenti, sono professionisti, salvo eccezioni sempre possibili, di elevata preparazione tecnica. Da sempre, a differenza degli Agenti (che rappresentano gli interessi di una o più Compagnie), rappresentano il cliente ricevendo da questi un  mandato di rappresentanza . Anche il broker ha, dentro e fuori l’agenzia,  i propri collaboratori, ma a differenza di quelli degli agenti , in genere, sono dei dipendenti . Al broker sono state mosse critiche per il fatto che pur rappresentando il cliente, come gli Agenti, sono retribuiti dalle Compagnie  con provvigioni (commissioni) sulle polizze vendute. A volte sono pagati dal cliente con il saldo di una parcella di consulenza, altre volte in forma mista. 

I nuovi intermediari.
Con il nuovo Codice delle assicurazioni, varato nel 2005, agli intermediari storici si sono aggiunti: i procacciatori d’affari delle Compagnie (loro dipendenti) per la vendita di polizze: i nuovi internediarivita, infortuni e malattia, i promotori finanziari e i procacciatori d’affari (polizze) delle società finanziarie, Sim, di Banche e Poste. Tutti iscritti al Registro Unico Intermediari: RUI, tenuto dall’Ivass (Autority di controllo del mercato assicurativo nata lo scorso anno dopo la soppressione dell’Isvap). Il RUI, seguendo le disposizioni del Codice delle Assicurazioni (art. 109. Vedi documento correlato all’articolo), ha diviso gli intermediari in cinque categorie (grafico a fianco) indicati con le lettere  da “A” ad  “E”.

Verso un intermediario unico?
Fatte salve le distinzioni con  i promotori finanziari (una… “razza” a parte) , nell’era del divieto di esclusiva, della libera collaborazione tra intermediari e della possibilità di lavorare anche senza un mandato,  tutte cose varate solo lo scorso anno dal Governo Monti, forse è giunto il momento di fondere tutti gli intermediari in una unica figura di consulente e procacciatore d’affari, magari anche creando un ORDINE o ALBO dei Consulenti Assicurativi Liberi Professionisti al quale iscriversi (dopo un esame di accesso tenuto dall’Ordine) , che si affianchi al generico Registro Rui per chi non avesse superato gli esami. Oggi gli esami di Stato (che nella mia proposta scomparirebbero)  sono di due livelli : Agenti e Broker un domani potrebbero riguardare solo l’accesso alla libera professione su due livelli:  Intermediario assicurativo (pagamento a provvigioni o a stipendio) e Consulente del cliente (pagamento a parcella). Questo nuovo ordine della professione potrebbe servire a semplificare e azzerare  le diatribe tra i vari  intermediari, ma anche a mitigare le rivendicazioni dei Sub Agenti nei confronti degli Agenti come si evidenziano nell’intervista, inviataci per e-mail,  del Segretario Nazionale SNIASS.

L’INTERVISTA.

lintervistaVito Stella, che cos’è esattamente un Sub Agente?
Piuttosto direi chi era  Oggi il Subagente, propriamente detto, non esiste più dall’entrata in vigore del Codice delle Assicurazioni. Fino ad allora, infatti chiunque poteva diventare subagente con un semplice mandato, senza alcuna responsabilità professionale,  senza alcun controllo se non quello del mandante….. ma solo ai fini della quadratura dei conti. 
Oggi per ricevere un mandato da un Agente o da un Broker bisogna superare un corso di 60 ore, essere da questi iscritto con lui presso il RUI  e sottostare agli stessi regolamenti IVASS . Non solo: a seguito di tutti i cambiamenti avvenuti nel settore, gli Intermediari in “E” sono coloro che fanno il “front office” con la clientela
(piccole operazioni di consulenza dentro i locali dell’agenzia. NdR) e che per un buon 65-70% detengono il  mercato assicurativo. Ricordo soltanto che al 31 dicembre del 2012  a fronte di  252.770 iscritti al RUI (Registro Unico Intermediari. NdR)188.772 risultavano iscritti alla Sezione E.

Visto che la legge sviluppo parla di “intermediario” qual è la differenza tra i vari operatori del settore?

La Legge Sviluppo regola soltanto la possibilità di collaborazione fra alcune categorie di Intermediari di Assicurazioni, altrimenti impossibile con la normativa preesistente. In particolare l’art. 22 della legge prevede che possono collaborare fra di loro gli Agenti anche di diverse Compagnie di Assicurazione,  i Brokers e gli Intermediari iscritti alla Sezione D (le banche). In Italia, infatti, in maniera del tutto anomala rispetto all’emanazione della Direttiva Europea (2002/92 CE), il Codice delle Assicurazioni (art 109), ha previsto la suddivisioni in sezioni: A , B, C, D, E, creando, per gli intermediari assicurativi, delle caste.

Come Intermediario  ha mai pensato di fare il concorso pubblico per diventare Agente o Broker?
Sono stato Agente di Assicurazioni iscritto all’Albo dal 1994. Ho scelto di non confermare l’iscrizione al RUI alla fine del 2006 e ho perso i requisiti. Ma ho sempre lavorato nel mondo assicurativo tutelando gli intermediari nelle controversie con le loro mandanti/preponenti.  Sono uno dei Soci Fondatori dello SNIASS, il Sindacato Nazionale degli Intermediari di Assicurazione. Dal luglio 2012 ho accettato la carica di  Segretario Nazionale. A quel punto ho scelto di farmi iscrivere dal mio Presidente (Broker) al RUI come “E”. Non potevo rappresentare i colleghi senza essere di fatto uno di loro!!  Non ho, per ora, esigenza di diventare altro tipo di intermediario.

Quanti iscritti in SNIASS?
SNIASS, non ha moltissimi iscritti e non quanti vorremmo!  Non abbiamo superato i duemila! L’anno scorso abbiamo fatto un repulisti e quelli che siamo rimasti eravamo in dubbio se sciogliere il Sindacato oppure reinvestire in energie per raggiungere i nostri scopi. E’ stata una grande scommessa guidata dal Nostro Presidente Nazionale, storico, iscritti sniassMaurilio Traetto, che oggi ci sta traghettando verso l’accreditamento presso gli organi di Vigilanza e l’ANIA.  Le confesso che stiamo ricevendo molte iscrizioni anche da A e B.

Qual è il più grosso problema per lei e per la sua categoria?
L’Intermediario di Assicurazioni iscritto alla Sezione “E” del Rui presso IVASS è soggetto alla vigilanza come tutti gli altri intermediari, è soggetto alle sanzioni amministrative e pecuniarie, obbligati, se con sede remota rispetto al mandante, alla tenuta di conti correnti bancari con le caratteristiche della separazione professionale etc, etc. Insomma ha tutti i doveri  degli altri Intermediari iscritti alle diverse Sezioni del RUI, ma per assenza, soprattutto ideologica, delle rappresentanze e/o sindacati, non si è mai rinnovato l’unico Accordo Nazionale di Categoria (Subagenti) risalente al 1939 e, pertanto,  i diritti di questa categoria di Intermediari sono rimasti   inadeguati ai tempi e alle responsabilità.
Gli Intermediari “E” non hanno alcuna tutela contrattuale ed economica!

Perché ritiene che uno dei problemi essenziali del sub agente sia quello del mandato ? Sembrerebbe, dalle sue parole, che il mandato dei sub agenti sia solo con “esclusiva” mentre sono molti  quelli che hanno mandati da agenti di compagnie diverse.
Posto che l’intermediario “E” è il plurimandatario per eccellenza , in virtù del fatto che, ad oggi , non ha dalla sua un accordo collettivo attuale di riferimento come gli Agenti ( Ana 2003 anche se ormai scaduto), può vedersi rilasciare dai diversi preponenti contratti di collaborazione totalmente diversi l’uno dall’altro nella parte che riguarda il trattamento economico e il trattamento di fine rapporto. Per non parlare della clausola vessatoria che vedrebbe il collaboratore costretto al monomandato e, talvolta, costretto al pagamento di una rivalsa in caso di affidamento di un portafoglio preesistente. Sniass sta, appunto, operando per far riconoscere un accordo collettivo chiaro, trasparente ed attuale rispetto all’unico accordo del 1939.

Quali sono i vostri problemi con gli Agenti ed i Brokers?
I problemi sono storici e cioè i rapporti contrattuali ed economici non trasparenti
E’ chiaro che ci sono professionisti di integrità morale che si rendono conto di avere a che fare con altri professionisti e, come tali, si confrontano, ma, purtroppo si vedono ancora in giro dei mandati con caratteristiche e peculiarità risalenti al regio Accordo del 1939, altri che erroneamente fanno riferimento alla legge 48/79 (istituiva l’albo degli Agenti di Assicurazione) per non parlare dei Subagenti INA Assitalia il cui Accordo ANSAINA del 1986, difficilmente ratificabile dopo il 1 luglio di quest’anno  con la nascita di Generali Italia SPA e la scomparsa del vecchio Marchio.
C’è anche chi nel rilasciare il mandato ricomprende addirittura le indennità di fine rapporto nella liquidazione provvigionale in spregio dell’art 1751 del codice civile nella nuova formulazione introdotta dal D.Lgs. 303/1991 e dal D.lgs. 65/1999 di attuazione della Direttiva Comunitaria 86/653 sugli agenti di commercio. Il tutto accade perché non c’è una disciplina chiara di riferimento.

Come hanno risposto i sindacati degli Agenti e dei Brokers?
Sniass
, sin dalla sua Fondazione a Maggio del 2010, ha sempre preso a cuore le parti degli Intermediari iscritti alla Sezione “E” chiedendo rapporti trasparenti, chiari e dignitosi per la categoria più numerosa dei cosiddetti “assicuratori”. E’ chiaro che siamo andati a cozzare con un muro di gomma ed indifferenza da parte dei Sindacati Storici. Noi ci siamo posti come Terzo Polo Sindacale adottando il motto” Intermediari liberi per orientare le scelte degli assicurati nel mercato delle tariffe delle società di assicurazioni”. Questo, mentre da parte dell’intermediario che vive sulle proprie spalle la raccolta quotidiana ci ha dato molta forza e sostegno, da parte di “altri” abbiamo vissuto il rifiuto e la canzonatura con l’etichetta  dei “Don Chisciotte  delle Assicurazioni”. Oggi molti degli “ altri” si stanno ricredendo facendo loro le nostre battaglie… ma va bene così! .

Ho letto che, mentre la legge sviluppo prevede ed incentiva la collaborazione fra intermediari, questa collaborazione non è possibile tra Sub Agenti.
Si, è così! La legge Sviluppo riguarda all’art 22, fra le altre cose, la libera collaborazione fra intermediari “A” “B” e “D”, ma gli “E”, quelli che Lei chiama Subagenti, per operare devono essere iscritti per conto di Agenti  e/o Brokers.  Un “E” può collaborare con una altro “E” solo in un caso: quando fa iscrivere dall’Agente e/o dal Broker ,per cui è già iscritto,  un altro “E”  nella qualità di Collaboratore di Secondo livello ai sensi del regolamento IVASS 5/2006. Nulla, quindi, con la Legge sviluppo è cambiato in tal senso  per i “Subagenti”.

Quante Sigle, quanti sindacati esistono nella Vostra Categoria? In particolare che cosa è lo SNIASS, quali differenze e quali rapporti con ULIASS?
Guardi che io sappia, di Sindacati ne esistono 3+1: SNA, UNAPASS e SNIASS ed infine. ANAPA.  AIBA e ACB, sono le associazioni dei Broker.  La differenza fra SNIASS e gli altri due Storici Sindacati è la tutela di diversi intermediari: SNA e UNAPASS tutelano, e bene, la categoria degli Agenti. Noi, invece, siamo nati per la tutela di tutti gli Intermediari , con particolare riguardo agli “E”.  Con Uliass non abbiamo rapporti, anche se qualche mese fa, ho inviato al Presidente Spada una email di apertura, a cui non ha mai risposto. Credo, comunque, che le battaglie di Uliass siano, essenzialmente, incentrate a favore degli Intermediari del Sud, ma non ne ho contezza.

Se lei fosse al posto di Zanonato, Ministro dello Sviluppo Economico, cosa proporrebbe per la sua categoria?
Di adeguare, finalmente, la normativa italiana alla Direttiva Europea!! Il Registro Unico degli intermediari  senza divisioni in Sezioni: come tutti gli altri albi professionali!!  Oggi invece si è ristretti all’interno di qualifiche A/B/E, che crea delle discriminanti. L’intermediario dovrebbe essere libero di scegliere la propria attività secondo le proprie esperienze professionali. Non solo, proporrei di prevedere e comminare una serie di condizioni penalizzanti per le imprese, in caso di abbandono del territorio fino alla perdita o riconsegna della licenza agli organi di Vigilanza. Questo per evitare che si perpetui il comportamento oggi in atto in molte regioni, specie del Sud.

A proposito del Sud. Lì mi pare che la situazione sia piuttosto difficile.
Sì, purtroppo. Poniamo che l’iscritto “A” (Agente) perda il mandato con la compagnia, con l’attuale legislazione, se non acquisisce un ulteriore mandato da una impresa, è obbligato a passare in “E” (procacciatore d’affari NdR) . A questo punto, visto che il mercato non offre più mandati, l’iscritto è costretto a passare o in E o in B (Broker) .
Se l’iscritto passa in “E” si troverà senza tutele, in quanto perderà la sua cassa di previdenza, la cassa pensione e la liquidazione prevista dall’ANA. Ritengo che si debbano rivedere subito le posizioni di “E” riconoscendogli, nel caso in cui esso collabori con A.
Desidero in questa sede annunciare, a tal proposito che stiamo terminando il Nuovo Contratto Economico che andrà a regolare i rapporti degli E con A e/o B. Il nostro Datoriale lo sottoscriverà e subito dopo inizieremo un giro di contatti con i due sindacati SNA e UNAPASS per vedere di contrattualizzare il rapporto.
In caso di diniego dei due sindacati contatteremo direttamente i Gruppi Agenti per vedere di dare seguito ad una contrattualizzazione privata più consona e in linea con il mercato attuale. Infine è in fase di redazione un documento per richiedere  ad ANIA di far inserire un Protocollo che riconosca la prosecuzione di un intermediario “E” in caso di perdita del mandato del proprio “A”.

Codice delle Assicurazioni – Registro degli intermediari assicurativi e riassicurativi

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