Una Costa smeralda da mille e una notte. Un restyling da nababbi per il nuovo avamposto sul Mediterraneo degli emiri del Qatar. Un angolo di Sardegna nato e cresciuto sotto l’egida del principe Karim Aga Khan, transitato per qualche anno tra le mani del magnate americano Tom Barrack che l’ha piazzata per 750 milioni di euro all’emiro Al Thani. Sotto l’egida del Qatar la Costa smeralda verrà ritoccata ancora una volta con un piano che sul filo rosso del “mattone” si ricongiunge idealmente alla visione degli inizi.
I numeri del nuovo “Progetto strategico” consegnato qualche settimana fa ai Comuni di Arzachena e Olbia danno un’idea dell’investimento: il piano prevede la trasformazione di 27 stazzi in altrettante ville con piscina da destinare alla clientela internazionale, il restyiling della piazzetta e di altre strutture a Porto Cervo, dei quattro hotel storici della Costa smeralda (Pitrizza, Romazzino, Cala di Volpe, Cervo Hotel), quattro nuovi alberghi, ville extralusso, un parco acquatico a Liscia Ruja e un kartodromo. In programma l’edificazione di cento ville, di cui trenta super lusso. Tra queste anche la residenza da 7mila metri quadri per lo sceicco. Per i tempi di realizzazione si parla di 7-10 anni e il Qatar vuole risposte certe entro il 2013. Se venisse approvato, entro i prossimi dieci anni, verrebbe speso 1 miliardo di euro. Un’operazione di ampliamento che vede duplicare posti letto (e volumetrie) a 416 camere per i quattro hotel storici; i nuovi quattro, Pevero, Harrod’s, Family, Young, avranno 515 camere. Un mega-progetto che a fine novembre a Doha aveva ricevuto la benedizione del governatore Ugo Cappellacci e del premier Mario Monti in missione in Qatar per mettere nel sacco promesse di investimenti di petrodollari nell’Isola, una missione cui avevano partecipato anche i sindaci di Arzachena e di Olbia, Alberto Ragnedda e Gianni Giovannelli.
Un piano stellare che ha scatenato le ire degli ambientalisti: Gruppo di intervento giuridico, Amici della Terra e Lega per l’abolizione della caccia hanno presentato un ricorso contro il rilascio di autorizzazioni amministrative agli investimenti edilizi proposti in Costa Smeralda dalla Qatar holding, in assenza dei vincolanti procedimenti di valutazione ambientale strategica (Vas) e di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale, chiedendo l’annullamento in via di autotutela delle eventuali autorizzazioni già concesse. Le associazioni parlano di 4-5mila metri cubi di nuove volumetrie anche in aree di elevato valore ambientale e paesaggistico e accusano la holding dell’emiro di usare l’escamotage di presentare i progetti a pezzi, per singole parti, in violazione del necessario esame unica nei procedimenti di valutazione ambientale strategica e di verifica di assoggettabilità e valutazione di impatto ambientale in barba ai limiti imposti dal piano paesaggistico regionale. Da qui la decisione degli ecologisti di chiedere l’interessamento della Commissione europea, i Ministeri per i Beni e le attività culturali e dell’Ambiente, la Direzione regionale per i beni culturali e il paesaggio, la Presidenza della Regione Sardegna, la Direzione regionale della pianificazione urbanistica e della vigilanza edilizia, il Servizio regionale valutazione impatti, il Servizio regionale tutela paesaggistica per la Gallura, la Soprintendenza per i beni ambientali di Sassari, la Soprintendenza per i beni archeologici di Sassari, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, il Comune di Arzachena, e di informare, in via preventiva, anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania.

I rischi di un piano strategico
Una protesta a cui l’amministrazione comunale di Arzachena ha replicato rigettando alcuni stralci del Piano strategico, ribadendo l’anima ambientalista del comune e rispedendo al mittente (ecologisti) i “pre-giudizi” di sorta. Bocciato l’acquapark e niente al cemento sul promontorio di Monti Zoppu, area tutelata per legge. La pista di go-kart passa l’esame a pieni voti perché l’area interessata sarà sottoposta a un intervento che prevede la bonifica di un’area oggi compromessa, che verrà completamente recuperata. Da settimane la giunta di Alberto Ragnedda studia le 150 pagine del progetto strategico per la Costa Smeralda firmato Qatar. Il piano sarà valutato all’interno di una pianificazione generale che guarda ai prossimi 20 anni, promettono dal municipio. Presto passerà al vaglio del consiglio comunale, le commissioni consiliari sono operative. Quella Urbanistica che esaminerà il piano del Qatar, Puc, piano urbanistico comunale e Pul, piano di utilizzo dei litorali, sarà presieduta dal pidiellino Michele Occhioni, che già apre alla possibilità di chiedere modifiche alle normative regionali.

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