ROMA. Basterebbe il numero dei concerti, 140 in oltre 40 città italiane, a dimostrare l’importanza che ha assunto una manifestazione come Suona francese, promossa dall’Ambasciata di Francia e dagli istituti Culturali francesi, che, dalla prima edizione del 2008 a oggi, ha realizzato 600 appuntamenti dedicati a far conoscere la musica contemporanea francese in Italia e a far incontrare musicisti dei due Paesi, tanto che da questo autunno si svolgerà in Francia la corrispettiva iniziativa Suona italiano col supporto della Fondazione Musica per Roma.

Quest’anno il via sarà a Torino il 2 aprile col duo femminile pop-indy Brigitte e la conclusione il 4 luglio a Firenze con Lasine Kouyaté, griot e virtuoso del balafon (uno strumento africano) e il programma prevede ogni genere di musica, dall’elettronica al jazz alla classica, dall’etnica al rock, di contaminazioni, di ricerca, oltre allo scambio tra 40 Conservatori italiani e altri francesi e due eventi, Festival au desert dal 4 al 6 luglio a Firenze con sempre Kouyaté e Pier Faccini con contorno che va dalle danze alla cucina africana, e i Tete de Bois che realizzeranno a Roma il 9 giugno un Omaggio a Leo Ferré a 20 anni dalla morte. Ma Suona francese è anche un sostegno per la musica italiana in un momento di grave crisi, perché diventa parte del programma di ensemble italiani e di Festival come ‘Una striscia feconda di terrà all’Auditorium a Roma, l’AngelicA 2013 di Bogna, Nuits d’eté a Pausillippe dedicato alla musica da camera a Napoli e varie rassegne jazz, come è risultato evidente dalle parole di Oscar Pizzo, consigliere artistico della manifestazione con l’addetta culturale Anouk Aspisi. Suona Francese, per l’ambasciatore Alain Le Roy, ”è forse il momento più alto degli scambi culturali tra Francia e Italia e dell’impegno per la diffusione della lingua e della cultura francese in tutte le sue forme”. Il desiderio è quello di ”mostrare diversità e ricchezza della mondo della musica francese; presentarlo in tutta Italia in modo capillare sul territorio, specie nelle città in cui non opera un Istituto Culturale Francese; favorire i contatti tra artisti italiani e francesi”, come ha sottolineato il consigliere culturale dell’ambasciata Eric Tallon. Un programma vastissimo in cui si incroceranno i linguaggi elettronici di giovani artisti come Zombie Zombie e Woodkid, la musica di ricerca di Olivier Latry, Shanti di JC Eloy e Le noir de l’Etoile, il jazz sperimentale dei Papanosh, il pop/rock alternativo dei Watcha Clan, mentre oltre sessanta concerti si terranno all’interno dei Conservatori Italiani, in collaborazione con le principali accademie musicali francesi, con al centro l’importante omaggio a Francis Poulenc a 50 anni dalla morte. Il 21 giugno, giornata della festa della Musica, Suona Francese si tingerà di green grazie a Edison, che renderà ecosostenibile il concerto a Piazza Farnese su un palco alimentato da energia rinnovabile su cui saliranno il gruppo francese di world musicLa Rue Ketanou, una band italiana emersa dal contest Edison – Change the Music e un grande ospite a sorpresa.

 

Per ulteriori informazioni: www.institutfrancais-italia.com

Di Golem

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