Il presidente del Consiglio Nazionale Forense, Andrea Mascherin, ha scritto oggi una lettera agli Avvocati in merito a quanto tragicamente accaduto al Tribunale di Milano e a quanto ne è seguito.
“I fatti di Milano”, scrive il Presidente degli Avvocati, “ci chiedono di operare una scelta responsabile nel comunicare la nostra identità, rifuggendo da ogni tentazione autoreferenziale. Dobbiamo dire a chiare lettere ai cittadini che noi Avvocati non siamo e non vogliamo essere considerati eroi, e le vittime del nostro lavoro sono vittime come qualsiasi altra.
Noi siamo lavoratori, e la grande maggioranza di noi cerca di svolgere i propri compiti con coscienza e scrupolo professionale, lontano dalla ribalta e dai facili guadagni.
Anche noi, come tanti lavoratori, ci dibattiamo nella morsa della crisi economica e di valori che sta colpendo il nostro Paese”.

Nella lettera Mascherin sottolinea che in qualità di Avvocati “il compito è quello di custodire i diritti e di essere guardiani di una democrazia che deve pensare prima ai deboli e poi ai forti e, se serve, contro i forti. Per questo il nostro mestiere è anche una funzione ed una missione. Consideriamoci dunque privilegiati, poiché la Costituzione della Repubblica Italiana ha posto noi a fianco e a protezione dei diritti fondamentali dei cittadini”.

Per il presidente degli Avvocati occorre dunque “lasciare ad altri polemiche e strumentalizzazioni, che non servono al Paese e non possono essere comprese da chi soffre le tante difficoltà del vivere quotidiano” e conclude professando la “normalità” della professione, senza eroismi ma con la consapevolezza di cosa significhi fare gli Avvocati. “Non siamo eroi, ma siamo Avvocati; e anche se qualcuno ogni tanto può dimenticarlo, noi non dobbiamo mai farlo”. 

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