Attesa per la prossima settimana a Palazzo Madama l’approvazione del Ddl sul voto di scambio (nel senso che lo dovrebbe contrastare), alla Camera attesa di un’ora perché mancava il numero legale (non succedeva dal 2007, governo Prodi II). Maggioranza in affanno, Movimento 5 Stelle affannato a contestare tutto e tutti, Sel affannata a ripetere che sul Salva Roma non è andata dietro al Pd ma ha votato una norma sensata… Il voto si avvicina, ne è la dimostrazione la fibrillazione crescente.

A Montecitorio sul decreto riguardante gli enti locali, impropriamente ribattezzato Salva-Roma, perché in realtà salva un sacco di altre cose, ad un certo punto mancavano 104 deputati della maggioranza e si è dovuta rinviare la seduta di un’ora per mancanza del numero legale (a momenti richiamavano a votare anche me). Il “salvaunpo’tutti” passa adesso al Senato.
La commissione Antimafia ha approvato la relazione sulla gestione dei beni confiscati: qualcuno la leggerà attentamente dalle parti di Palazzo Chigi? Ci sarebbe da rivedere alcune cose importanti...

Attese, affanni ma anche contraddizioni: perché il M5S si è messo di traverso per non far votare il Ddl di contrasto al voto di scambio politico mafioso? Voleva evitare che Renzi portasse a casa questo risultato prima delle elezioni europee? A pensare male si fa peccato

A voler contare tutte le contraddizioni delle dichiarazioni poi, non se ne esce:
Fabio Rampelli (dichiarazione di voto finale sul salva-Roma): Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale ha espresso il suo giudizio “profondamente negativo in ordine all’operato del Governo (…) Noi siamo dalla parte dei cittadini contro quei Governi che li hanno messi in ginocchio per questo ci asterremo nel voto finale”. Dopo tutto quanto detto, perché non voto contrario?

CAMERA
AULA

In una tragica coincidenza l’Aula di Montecitorio lo stesso giorno della morte della giovane donna a Torino per la pillola del giorno dopo, discuteva di Norlevo e EllaOne, pillole contraccettive o abortive a seconda dei punti di vista. Il tutto, comunque, sempre giocato sulla pelle delle donne.
Oltre al decreto sulla funzionalità degli enti locali, che adesso tornerà a Palazzo Madama, la Camera ha approvato le norme per l’elezione dei membri del Parlamento europeo; sfumata l’ipotesi del collegio Sardegna, ci sarà di nuovo la circoscrizione isole con il rischio di non avere rappresentanti sardi a Bruxelles. In compenso ci sono le quote rosa, ma solo dal 2019 in poi. Per quella data dunque, potere alle donne, nel frattempo l’importante è riuscire a sopravvivere, politicamente parlando, s’intende.

COMMISSIONI
La commissione Giustizia ha adottato il testo base per la discussione delle norme riguardanti il divorzio breve; il termine per gli emendamenti è stato fissato per il prossimo 30 aprile.

SENATO
AULA

Anche a Palazzo Madama fioccano le interrogazioni sulle iniziative promosse dall’Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali che, tra le altre cose, diffonderebbe nelle scuole opuscoli riguardanti i diritti degli omosessuali; il sottosegretario all’Istruzione Toccafondi ha preso le distanza dall’iniziativa dicendo di non aver ricevuto dalla Presidenza del Consiglio elementi completi per rispondere, criticando anche il fatto che siano stati preparati opuscoli sulla diversità senza informare e coinvolgere il ministero dell’Istruzione. Vuoi vedere che l’autorizzazione a redigerli, stamparli e diffonderli l’ho data io e non me ne sono accorta??
Il dibattito, in Aula, comunque, è stato monopolizzato dal Ddl in materia di scambio elettorale politico-mafioso. Il M5S si è detto decisamente contrario al testo licenziato dalla Camera perché ha ridotto del 40% le pene indebolendo così la lotta alla mafia. Per Sel la posizione del M5S è dettata da esigenze di propaganda elettorale, gli altri si sono detti a favore del provvedimento. Il Ddl è slittato alla prossima settimana. Nel mezzo c’è stato di tutto: ai saluti fascisti, agli insulti di ogni tipo.

L’Assemblea ha inoltre votato il via libera all’uso delle intercettazioni di Denis Verdini: inutile la sua arringa all’emiciclo praticamente sordo.

COMMISSIONI
Le commissioni Giustizia e Sanità hanno proseguito la discussione del decreto in materia di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari. Il famoso decreto che Napolitano ha firmato ob torto collo e che scrive ancora una pagina di rinvio della loro chiusura.
La commissione Industria ha approvato la relazione e la risoluzione sui risultati delle principali società direttamente o indirettamente partecipate dallo Stato. Le famose pagelle ai supermanager: bocciato Scaroni, promosso Cattaneo, Conti e Pansa rimandati (vedi articolo in cronaca del 9 aprile).

COMMISSIONI BICAMERALI
La commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, ha svolto l’audizione del Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ed ha approvato la proposta di relazione sulla gestione dei beni confiscati.
Dalla relazione emerge che il sistema mostra “diversi punti di criticità” a partire dalla gravissima mancata attivazione della banca dati nonostante l’ingente investimento economico europeo e nazionale, “mentre si registra una lunga empasse nel funzionamento della struttura istituita nel 2010, reso evidente dallo scarso numero di beni assegnati dopo la confisca definitiva”.
la commissione ha così proposto una profonda riorganizzazione dell’Agenzia che dovrebbe dotarsi di professionalità manageriali adeguate tornando ad essere una struttura della Presidenza del Consiglio perché i ministeri e le competenze da coinvolgere sono molteplici e richiedono un coordinamento unitario e forte”.

La relazione è lunga e articolata; la speranza è che non resti chiusa nei cassetti di San Macuto come già accaduto per tante, tantissime, altre relazioni. Al governo diciamo: è ora di cambiare verso e di dare retta alle carte che vi passano!

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