Diffuso in Italia e in gran parte dell’Europa, il sambuco cresce in ambienti di montagna. La pianta presenta piccoli fiori bianchi molto profumati e bacche nere. Già conosciuto in epoca preistorica, al sambuco venivano attribuite proprietà magiche, tanto che il 25 novembre si festeggia, tra i Celti, il giorno del sambuco.

Il suo nome deriva dalla parola greca ”sambuchè” che sta ad indicare uno strumento musicale. Infatti, in passato, era appunto dai rami cavi di questa pianta che si ricavava una specie di flauto. Secondo la leggenda, il sambuco proteggeva dagli spiriti maligni. Infatti, un arbusto di Sambuco non doveva mai essere tagliato con cattiveria o la sua legna bruciata, per evitare che si sprigionassero le forze maligne assorbite dalla pianta. Era considerato propiziatorio per gli sposi e le donne incinte. Nella tradizione cristiana veniva usato nei riti funerari, come viatico per il viaggio verso l’aldilà, nella tradizione pagana, invece, la si riteneva protettrice della casa e del bestiame. Questo suo duplice significato si ritrova anche nelle tradizioni antiche: in Germania era chiamato “l’albero di Holda”. Holda era una fata del folklore germanico medievale, dai lunghi capelli d’oro, che abitava nei sambuchi situati vicino a laghi e corsi d’acqua. Talvolta  Holda poteva apparire come una vecchia strega e in Inghilterra si sosteneva addirittura che il Sambuco fosse addirittura una fattucchiera con le sembianze di una pianta. Tuttavia, nei suoi riguardi prevalevano le credenze positive, tanto che fino all’inizio del secolo ventesimo, i contadini tedeschi, quando  incontravano un sambuco lungo il loro cammino, si levavano il cappello, in segno di rispetto. Le sue doti erano talmente conosciute che il famoso flauto magico delle leggende germaniche non era altro che un ramoscello di sambuco. Per esprimere i suoi poteri eccezionali doveva, però, essere tagliato in un luogo dove non fosse possibile udire il canto del gallo. Si riteneva che questa pianta proteggesse anche dal morso dei serpenti e che il suono di un flauto, ricavato da un ramo di sambuco, potesse vanificare sortilegi, come nel “Flauto Magico” di Mozart.

Da un punto di vista fitoterapico, il sambuco è un eccellente antipiretico in grado di provocare sudorazione e quindi, eliminare le tossine in caso di febbre e influenza. L’azione benefica sulla circolazione lo rende utile in caso di edemi localizzati alle gambe, geloni e pesantezza degli arti. Usato come impacco, il sambuco è utile per favorire la cicatrizzazione e lenire le ustioni. Le bacche hanno una buona azione lassativa e purgante, mentre la proprietà diuretica lo rende utile in caso di cellulite e ritenzione idrica.

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