Il dossier del Sahara è al centro del discorso pronunciato dal re del Marocco, Mohammed VI, alla nazione in occasione del 69° anniversario della Rivoluzione del Re e del Popolo.

Il monarca si è detto in attesa di un chiarimento da parte di alcuni paesi della loro posizione rispetto alla questione del Sahara marocchino. Nessuna contingenza regionale, nessuno sviluppo politico interno può d’ora in poi influenzare il partenariato ispano-marocchino, ha spiegato Mohammed VI per il quale la questione del Sahara è il prisma attraverso il quale il Marocco considera il suo ambiente internazionale. È anche chiaramente e semplicemente il metro che misura la sincerità delle amicizie e l’efficacia delle collaborazioni che instaura.

Il capo di Stato del Marocco ha infatti affermato:

“Riguardo ad alcuni Paesi che sono tra i nostri partner, tradizionali o nuovi, le cui posizioni sulla questione del Sahara sono ambigue, ci aspettiamo che chiariscano e rivedano la sostanza della loro posizione, in un modo che non si presti a nessuna ambiguità”.

Negli ultimi anni il Marocco ha compiuto grandi passi avanti a livello regionale e internazionale, tutti favorevoli alla posizione del Regno sul Sahara. Il monarca ha ricordato che la posizione degli Stati Uniti, nonostante il cambio di amministrazione o l’evoluzione della situazione, è rimasta costante. Allo stesso modo, ha reso omaggio alla posizione della Spagna, questo paese vicino che conosce perfettamente l’origine e la vera natura di questo conflitto. Questa posizione costruttiva ha segnato una nuova tappa nel partenariato ispano-marocchino che nessuna contingenza regionale, nessuno sviluppo politico interno può ora influenzare.

Inoltre ha ricordato il posizionamento costruttivo rispetto all’iniziativa di autonomia manifestato da alcuni paesi europei come Germania, Olanda, Portogallo, Serbia, Ungheria, Cipro e Romania, che contribuirà a porre una nuova pietra miliare nei rapporti di fiducia con queste nazioni amiche, a rafforzare la partnership di qualità che li lega al nostro Paese. Parallelamente a questo sostegno, una trentina di paesi hanno aperto consolati nelle Province meridionali, segnando così il loro chiaro e chiaro sostegno all’integrità territoriale del Regno e alla marocchinità del Sahara. Ha inoltre ringraziato Giordania, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Gibuti e Comore, che hanno aperto consolati a Laâyoune e a Dakhla e il resto degli Stati arabi che hanno costantemente affermato il loro sostegno alla marocchinità del Sahara, e in particolare i paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo, l’Egitto e lo Yemen.

Nel corso del suo discorso un altro tema toccato è stato quello dei marocchini residenti all’estero che saranno incoraggiati a investire e impegnarsi per il Marocco. Il Paese ha una comunità stimata di circa cinque milioni di persone, più centinaia di migliaia di ebrei marocchini all’estero, tutti sparsi per il mondo.

In quest’area, i marocchini del mondo rappresentano un caso eccezionale, se si considera la forza del legame che li unisce indissolubilmente alla loro patria, il loro attaccamento ai suoi simboli sacri e il loro deciso impegno a difenderne gli interessi superiori, qualunque sia il problemi e difficoltà che devono affrontare.

Lungi dall’essere prerogativa degli immigrati di prima generazione, i legami umani saldamente intrecciati con il Marocco e l’orgoglio di appartenervi costituiscono un patrimonio che si trasmette di padre in figlio. È con entusiasmo che la terza e la quarta generazione lo rivendicano, già, a loro volta.