Nell’ambito della 49a sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, che si sta attualmente svolgendo a Ginevra, gli attori della società civile marocchina hanno discusso durante il Dibattito generale del punto 03 relativo alla protezione e alla promozione dei diritti umani.

In particolare nel suo intervento, l’attivista Aïcha Duihi ha denunciato l’arruolamento di bambini soldato nelle milizie del Polisario. Nour Bouhanana ha invece posto l’accento sulle violazioni dei diritti umani denunciate chiedendo una mobilitazione internazionale per combattere l’arruolamento dei bambini sahrawi. Moulay Lahcen Naji da parte sua ha denunciato gli abusi commessi dal Polisario e in particolare come quelli relativi alla sparizione forzata di diverse persone, citando dei casi e chiedendo di fare luce sulla sorte di Ahmed Khalil.

Duihi ha spiegato come i funzionari del Polisario abbiano continuato a sfruttare le scuole e i programmi scolastici per indottrinare i bambini alle ideologie dell’organizzazione, alla violenza e all’odio, elogiando la guerra e l’eroismo militare, che è incompatibile con i requisiti della Convenzione sui diritti dell’infanzia, che sancisce l’educazione ai principi e ai valori di libertà, uguaglianza e tolleranza in modo da consolidare la personalità del bambino.

I bambini nei campi di Tindouf si trovano coinvolti nell’addestramento militare e in atti di vandalismo e intimidazione; ma anche in una guerra di propaganda alimentata dalla violenza e dall’odio. E’ stato quindi lanciato l’allarme, su quanto accaduto al posto di frontiera di Guerguerat, quando il Polisario ha deliberatamente modificato lo status quo di passaggio mettendo in pericolo la vita di decine di bambini trascinandoli in atti di violenza, sabotaggio e provocazione dei passanti.